Roberta Zancanaro

Caso legale seguito

Ho avuto occasione di seguire quale difensore di fiducia il legale rappresentante di un'azienda al quale, nell'ambito di due distinte imputazioni in sede penale, veniva contestato il reato di lesioni colpose per infortunio sul lavoro. Ipotesi nelle quali vi era anche contestuale incolpazione dell'azienda ex D.lvo 231/2001. In entrambi i casi, e precisamente nel primo caso già in primo grado e nel secondo caso in sede di appello, sia l'imputato che l'azienda sono stati assolti a seguito di un'istruttoria che, grazie ad un peculiare accertamento tecnico e quindi alla preziosa collaborazione di consulenti di parte, ha consentito di dimostrare come tutti gli accorgimenti e presidi di sicurezza fossero stati posti in essere per la prevenzione dei sinistri e che gli eventi occorsi erano stati originari da situazioni imponderabili, anche avuto riguardo alla complessità particolare della lavorazione che l'azienda svolgeva. E' stato peraltro, come doveroso, curata la tutela dei lavoratori coinvolti favorendo in ogni modo l'integrale risarcimento dei danni che erano loro derivati.

Caso legale seguito

Ho avuto l'opportunità di seguire un caso peculiare in sede penale che vedeva una madre di tre figli minori accusata di maltrattamenti nei loro confronti. Il caso traeva origine da una situazione di conflitto con l'ex marito, e padre dei figli, dal quale si era recentemente separata. L'esito è stato di assoluzione in primo grado dopo che l'ulteriore approfondimento istrutturio e l'audizione degli stessi figli, con l'ausilio di consulente psicologo, consentiva di chiarire un contesto diverso dei fatti oggetto di imputazione. E' stato, nel caso, particolarmente importante supportare la cliente nel percorso di affermazione della propria innocenza rispetto alle gravi condotte che le venivano imputate.

Caso legale seguito

In qualità di legale fiduciario di compagnia assicurativa ho potuto seguire un caso che originato da una richiesta di risarcimento danni per un sinistro occorso sulle piste da sci promossa da uno sciatore che si proclamava vittima di un investimento da parte di altro sciatore. Poichè quast'ultimo disconosceva totalmente il fatto assumendo la propria totale estraneità all'evento e, quindi il possibile intendo fraudolento dell'attore, con il supporto della compagnia assicurativa, che provvedeva quindi a rigettare il sinistro, veniva affermata la veridicità della versiane resa dal presunto investitore. Con sentenza di un Giudice monocratico del Tribunale di Belluno - a seguito di istruttoria in sede civile - emergeva, infatti, l'insussistenza dei fatti esposti dal preteso danneggiato, il quale veniva altresì condannato al pagamento delle spese processuali in favore della parte convenuta.