Avvocato Rossella Di Pietro a Napoli

Rossella Di Pietro

Avvocato penalista, responsabilità penale di impresa e privacy.

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IL RUOLO DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA NELLE CONFLUENZE TRA IL MODELLO 231 E MODELLO PRIVACY AI SENSI DEL REG. U.E. N. 2016/679.

Scritto da: Rossella Di Pietro - Rivista 231

Pubblicazione legale:

L’adeguatezza e l’efficacia del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo idoneo, nelle logiche del d.lgs. 231/2001, a escludere la responsabilità dell’ente è affidata anche alla costituzione di un organo di controllo, dotato di autonomia e indipendenza, i cui compiti si risolvono nella verifica sul corretto funzionamento e aggiornamento del modello. L’Organismo di Vigilanza, allora, è destinatario di una serie di informazioni aziendali che, contenute nei flussi di comunicazione cadenzati nel tempo e previsti dal Modello, comportano il necessario trattamento di dati, i quali non è escluso possano essere anche appartenenti alle categorie di dati particolari e/o giudiziari. Da tale assunto di partenza si origina il dubbio in ordine alla corretta qualificazione, questa volta ai sensi del nuovo regolamento GDPR, dell’Organismo di Vigilanza quale titolare del trattamento o, diversamente, responsabile esterno. Il Regolamento UE 2016/679 ha, infatti, omogeneizzato la normativa in materia di sicurezza dei dati personali modellandola attorno ai pilastri dell’accountability e della privacy by design e by default che onerano il Titolare del trattamento della necessità di dotarsi di un’organizzazione privacy funzionalizzata alla ripartizione di compiti di presidio alla sicurezza dei dati personali, secondo una logica prevenzionistica assai vicina a quella del risk assessment sul quale si fonda il Modello 231. La corretta qualificazione dell’OdV ai fini privacy diviene centrale per definire l’esatto perimetro dei compiti, degli oneri e, soprattutto, delle responsabilità dei membri componenti.

Fonte: Rivista 231


Avv. Rossella Di Pietro - Avvocato penalista, responsabilità penale di impresa e privacy.

Dopo aver conseguito nel 2011 la laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, ho iniziato l’attività professionale nel Foro di Napoli. Nel 2019 ho concluso il Master in Diritto Penale di Impresa presso la LUISS, discutendo una tesi sull’autoriciclaggio e la responsabilità degli enti e ho frequentato il Corso diCorso di Formazione Ipsoa per Esperto Privacy. Attualmente presta consulenza ed assistenza legale in materia di diritto penale e compliance aziendale, in specie ex d.lgs. 231/2001 e GDPR.




Rossella Di Pietro

Esperienza


Diritto penale

Durante la mia carriera forense mi sono occupata dell’assistenza giudiziale e stragiudiziale di persone fisiche come di aziende, con particolare attenzione ai reati contro la pubblica amministrazione, contro la persona e contro il patrimonio, seguendo casi giudiziari di particolare rilevanza mediatica che hanno riguardato pubblici amministratori e giornalisti. Nel 2019 ho svolto un tirocinio presso l’Area Risk & Compliance di Aeroporti di Roma S.p.A., occupandomi di adempimenti ex d.lgs. 231/2001, di tecniche di analisi, reporting e approfondimento negli ambiti di privacy e, infine, di anticorruzione (Standard ISO 37001).


Altre categorie:

Diritto militare, Usura, Violenza, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Malasanità e responsabilità medica, Diritto ambientale, Privacy e GDPR, Domiciliazioni.


Referenze

Titolo professionale

Privacy ed Emergenza Sanitaria: quali diritti?

Legislazione Tecnica - 1/2020

Webinar sulla bilanciamento tra tutela della Privacy e tutela della salute in corso di emergenza sanitaria.

Titolo professionale

Master in Diritto Penale di Impresa

Luiss - School of Law - 6/2019

Il Master si è occupato di diritto penale di impresa, sia con riferimento alla normativa del D.lgs. 231/2001 e alla relativa compliance aziendale sia con riguardo al diritto penale dell'economia.

Pubblicazione legale

La responsabilità degli enti e i delitti di criminalità organizzata

Il legislatore con la l. 94/2009 ha introdotto, nel catalogo dei reati del D.lgs. 231/2001, l’art. 24-ter, rubricato “Delitti di criminalità organizzata”, che prevede sanzioni pecuniarie ed interdittive per l’ente che si rende responsabile di uno dei delitti dipendenti dai reati di criminalità organizzata. Nelle logiche applicative del Decreto, in ambito aziendale e societario, i reati presupposto in questione vengono indicati nell’area delle attività c.d. sensibili e astrattamente realizzabili in quei processi – sponsorizzazioni, rapporti con terze parti, risorse umane - che attengono alla gestione e funzionamento del soggetto giuridico. La struttura aperta delle fattispecie di criminalità organizzata e la mancata selezione dei delitti apre legittimamente al dubbio sul se, attraverso il disposto del 24-ter non possa arrivarsi a nascondere la surrettizia elusione del principio del numerus clausus dei fatti in grado di fondare la responsabilità dell’ente, violando così il principio di legalità richiamato autonomamente dall’art. 2 dello stesso D.lgs. 231/2001

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Lo studio

Rossella Di Pietro
Via Po N. 12
Napoli (NA)

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