Pubblicazione legale:
Fruire di una connessione
ben funzionante è diventata
una esigenza alla quale non si può rinunciare per ragioni di lavoro, per motivi
di studio, per coltivare i propri rapporti sociali etc. etc.
In questi ultimi anni, in particolar modo, è capitato a tantissimi di
dover lavorare da “remoto”, o a tante persone, con figli in età scolare, di
necessitare di una connessione che non subisca inopportune interruzioni per la
partecipazione alla didattica a distanza, o integrata.
I gestori
telefonici, tra l’altro, al fine di aumentare il pacchetto dei clienti,
promettono, mediante gli slogan pubblicitari, funzionalità e velocità ed
anche nelle carte dei servizi di note compagnie telefoniche, si leggono l’impegno
alla “efficienza” ed “alla continuità”.
Cosa
fare, allora, quando la connessione ad internet è malfunzionante? Cosa
quando il gestore neghi che il problema esista, o non lo risolva nei tempi
promessi con le condizioni generali di contratto?
Ecco
alcuni consigli utili:
1) Il primo consiglio è di certificare
l’esistenza del disservizio mediante l’utilizzo di
uno strumento super partes, che possa risultare valido anche agli occhi
delle compagnie di telecomunicazione ed internet.
L’AGCOM (Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni) mette a disposizione gratuitamente questo
strumento di misurazione della connessione, che si chiama test Nemesys-Misurainternet,
cui viene riconosciuta validità anche dalle compagnie telefoniche, in quanto
rilascia una certificazione ufficiale con valore legale.
Con questo strumento viene confrontata la velocità effettiva
(risultata nel test) con i valori garantiti contrattualmente dal gestore,
cosicché l’utente potrà verificare se l’operatore stia rispettando gli impegni assunti con
il contratto.
2.
Una volta in possesso della certificazione Ne.me.sys che attesti il
disservizio, occorre effettuare dei reclami scritti (fax, email, pec, raccomandata con ricevuta di ritorno ecc.) necessari sia per segnalare il problema sia
per ottenere la riparazione del “guasto”.
Qualora
il malfunzionamento non dovesse essere risolto, entro il tempo di
riparazione previsto nelle condizioni di contratto, l’utente dovrà ripetere il
test Ne.me.sys per fornire la prova della mancata risoluzione del
problema e potrà chiedere:
a) un rimborso parziale dei costi di abbonamento (per la parte relativa ai
servizi di ADSL, FIBRA ..);
b) la
corresponsione da parte della compagnia telefonica di un indennizzo che sarà calcolato
tenendo conto del numero dei giorni in cui si è verificato il disservizio;
c) di migrare verso altro gestore senza l’addebito degli sconti ricevuti
in fattura, o di eventuali penali previste per il recesso anticipato.
I gestori telefonici al fine di non
riconoscere gli indennizzi dovuti, adducono diverse motivazioni come ad es. di non
aver ricevuto reclami dall’utente anche nel caso in cui il consumatore li abbia
effettuati; di aver incontrato difficoltà tecniche etc etc.; di non essere
tenuti a corrispondere alcun indennizzo nel caso di una connessione lenta e
discontinua.
Le compagnie telefoniche, inoltre, sono
difese da Avvocati con grandi
competenze nella materia delle telecomunicazioni e quindi accade spesso che
alcuni utenti, senza l’ausilio di una guida specializzata nel settore, non
vedano riconosciuti i propri diritti, pur avendo subito disagi di una certa
rilevanza.
Per tutti questi motivi è preferibile avvalersi
dell’aiuto di un Avvocato esperto della materia al fine di ottenere, quando ci siano
i presupposti, che i propri diritti siano riconosciuti.
Il
nostro studio, negli anni, ha aiutato moltissimi utenti.
Per ottenere l’indennizzo previsto per legge dunque è necessario:
- effettuare più reclami, conservandosi la prova della ricezione da
parte del gestore;
- effettuare
più volte il test Ne.me.sys
- Misurainternet e
conservarsi tutte le certificazioni attestanti l’esistenza del
malfunzionamento.
- non
cambiare gestore senza la consulenza di un avvocato esperto, per evitare di
ricevere fatture esorbitanti per il recesso anticipato.
- rivolgersi
al Corecom
competente per territorio, preferibilmente
con l’assistenza di un avvocato, per il tentativo obbligatorio di conciliazione.
Si precisa
che, nel caso in cui il tentativo di conciliazione non dovesse concludersi con
un accordo, nulla è perduto in quanto si potrà presentare un’ulteriore istanza (di
definizione) sempre al Corecom competente per territorio, o si potrà valutare
di adire la giustizia ordinaria (Giudice di pace o Tribunale) per ottenere
oltre agli indennizzi previsti per
legge anche il risarcimento dei danni.
Nel caso in cui anche tu abbia avuto, o abbia tuttora problemi con la tua compagnia telefonica non esitare a contattarci, siamo gli Avv.ti Simona Briante e Onofrio Castiglia, due professionisti altamente qualificati per quanto riguarda le controversie telefoniche, impegnati a far valere i tuoi diritti di consumatore!
La consulenza per le sole controversie
telefoniche è gratuita! Non chiederemo l'esborso di acconti o spese
iniziali ed in caso di vittoria e solo dopo che l'utente avrà ricevuto le somme
dovute da parte del gestore sarà versato a noi quanto concordato al momento
di affidamento della pratica!
Avv.
Simona Briante
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