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Divorzio Giudiziale e Consensuale: Cosa Sapere
La normativa vigente stabilisce che è possibile richiedere il divorzio giudiziale dopo dodici mesi dall'udienza di separazione contenziosa o, in alternativa, optare per il divorzio congiunto trascorsi sei mesi dalla separazione consensuale. Durante questi periodi, i coniugi restano legalmente sposati, esclusi dalla possibilità di nuove nozze. Al termine di tale intervallo, è ammessa la domanda di divorzio da parte di entrambi i coniugi o di uno solo di essi.
Nel caso del divorzio congiunto, le parti raggiungono un accordo che viene poi sottoposto al tribunale per l'approvazione attraverso un ricorso. In questa procedura, è sufficiente l'intervento di un unico avvocato divorzista che si assume la responsabilità di tutelare gli interessi di entrambi i coniugi e, se presenti, quelli dei figli. Al contrario, il divorzio giudiziale può essere avviato anche unilateralmente e implica un processo civile con un confronto tra le parti, finalizzato a stabilire responsabilità e condizioni, valutando testimonianze e prove. Questo tipo di divorzio tende a richiedere tempi più lunghi.
È chiaro che il divorzio consensuale si adatta a situazioni in cui il conflitto tra le parti è minimo o assente, mentre il divorzio giudiziale diventa essenziale quando sussiste disaccordo su questioni cruciali post-matrimoniali, come il sostegno economico, l'assegnazione dell'abitazione, i diritti di custodia e visita dei figli e i correlati obblighi di mantenimento. Anche la questione dell'addebito del divorzio assume rilevanza: se dimostrato, può limitare i diritti economici del coniuge ....
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