Pubblicazione legale:
La revoca dell'assegno di mantenimento per i figli lavoratori in nero: aspetti giuridici e giurisprudenza
Introduzione
La questione della revoca dell'assegno di mantenimento per i figli che lavorano in nero è un tema complesso e delicato, che coinvolge diverse aree del diritto familiare e del diritto del lavoro. In Italia, l'assegno di mantenimento è previsto per garantire il benessere dei figli e del coniuge economicamente più debole dopo la separazione o il divorzio. Tuttavia, la presenza di redditi da lavoro in nero può influenzare significativamente la determinazione di tale assegno.
Normativa di Riferimento
La disciplina dell'assegno di mantenimento trova il suo fondamento nell'articolo 156 del Codice Civile italiano, che prevede l'obbligo per un coniuge di provvedere al mantenimento dell'altro coniuge e dei figli nel caso in cui questi ultimi non siano economicamente autosufficienti. Inoltre, il Codice Civile stabilisce che la determinazione dell'assegno debba tenere conto delle capacità economiche di entrambi i coniugi, comprese quelle non ufficialmente dichiarate.
Giurisprudenza e Lavoro in Nero
La Corte di Cassazione ha affrontato più volte il tema del lavoro in nero in relazione all'assegno di mantenimento. Le sentenze della Corte hanno stabilito che i redditi da lavoro in nero devono essere considerati nel calcolo delle capacità economiche del soggetto obbligato al mantenimento. Questo principio è stato ribadito in numerose decisioni, tra cui la sentenza n. 22616 del 2022 e la sentenza n. 21047 del 2004, che affermano che il reddito da attività lavorativa non dichiarata può influenzare la determi
Fonte: BLOG - leggi l'articolo