Pubblicazione legale:
La tutela del diritto alla retribuzione
Il pagamento dello stipendio rappresenta uno dei principali diritti riconosciuti al lavoratore, il quale deve esigere di ricevere mensilmente la propria busta paga, con relativo e corrispondente versamento dello stipendio, senza alcun ritardo o irregolarità. Ciò viene stabilito dall'art. 2099 c.c. che sancisce espressamente il diritto alla retribuzione e, dunque, a ricevere il compenso da parte del datore di lavoro per l'attività prestata nei modi e tempi stabiliti dal contratto di lavoro.
Sempre più spesso si assiste a situazioni in cui il datore di lavoro non paga il suo dipendente, lo paga in ritardo o, cosa ancora peggiore, quanto gli viene corrisposto non è in linea con quanto dichiarato in busta paga.
Si tratta si situazioni purtroppo assai comuni al giorno d'oggi, situazioni che, però, il legislatore ha provveduto a limitare attraverso forti forme di tutela nei confronti del lavoratore: la legge, infatti, si è mossa affinché venisse garantito il recupero dei crediti dovuti.
Azioni a disposizione del lavoratore per richiedere il pagamento degli stipendi arretrati
Quando il datore di lavoro è moroso, il lavoratore può chiedere il pagamento del suo credito sino ai 5 anni successivi dopo la fine del rapporto di lavoro.
Affinché il lavoratore riesca nel suo intento, gli sono state messe a disposizione dalla legge alcune possibili azioni da attuare per difendersi da tale mancanza e recuperare gli stipendi arretrati.
Dimissioni per giusta causa
In caso di mancata retribuzione lavorativa per almeno due mesi consecutivi, il lavoratore può decidere di optare per le ...
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