L'allontanamento dei minori dalla casa famigliare ad opera della pubblica autorità - l'art. 403 c.c.

Scritto da: Stefania Inglese - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

L’allontanamento dei minori dalla casa famigliare ad opera della pubblica autorità – l’art. 403. c.c.


“Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o si trova esposto, nell’ambiente famigliare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psicofisica e vi è dunque emergenza di provvedere, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione”.

Questo recita il primo comma del novellato art. 403 c.c., modificato dopo i casi di cronaca di Bibbiano.

La legge prevede dunque una tipizzazione dei casi in cui i minori debbono essere ricoverati e protetti, allontanandoli dai propri genitori e collocandoli presso terzi (parenti ove presenti e disponibili, famiglie affidatarie) o in comunità:

i minori si trovano in condizioni di abbandono materiale o morale

i minori si trovano esposti nell’ambiente familiare a grave pregiudizio o grave pericolo per la loro incolumità psicofisica.

Per abbandono morale e materiale si intende non solo un minore abbandonato a sé stesso, non nutrito e non curato nell’igiene, ma anche un minore che non va a scuola oppure un minore con dei disagi psichici che non vengono compresi dai genitori. 

Lo scopo della norma è dunque quello di tutelare il benessere psicofisico del minore a 360 gradi.

Un ulteriore requisito per provvedere con l’emissione di un ordine di allontanamento del minore dai genitori è l “emergenza di provvedere” e quindi una urgenza che non permette di investigare la situazione del minore in maniera approfondita in questa prima fase.

Prima si collocherà il minore in sicurezza, e poi in un secondo momento si indagherà per capire se i genitori hanno o meno i requisiti per crescere il minore in maniera adeguata.

Sono generalmente gli assistenti sociali a richiedere un provvedimento di allontanamento ex art. 403 c.c. informando immediatamente il Pubblico Ministero.

Possono individuarsi tre fasi:

Prima fase “amministrativa”:

L’autorità di pubblica sicurezza che viene a conoscenza di un minore in presunto stato di abbandono o comunque in grave pericolo psicofisico interviene d’autorità collocandolo in luogo sicuro (presso un parente o nei casi più gravi e delicati o quando non vi sia un parente disponibile, in casa famiglia).

Viene informato immediatamente ed oralmente, tramite telefonata, il PM del Tribunale per i Minorenni ove il minore risiede ed entro le 24 ore successive viene depositata una informativa scritta, unitamente a una prima sommaria relazione sul nucleo familiare, che deve essere fornita dai Servizi Sociali.

Entro le 72 ore successive il PM, se non revoca il provvedimento di collocamento, chiede al giudice minorile la convalida, con ricorso.

Seconda fase innanzi al Tribunale in composizione monocratica:

Entro le successive 48 ore dal ricorso del PM, il Giudice minorile (in composizione monocratica) provvede sulla convalida, nomina il curatore speciale del minore e fissa l’udienza di comparizione del minore per l’audizione, dei genitori e del nominato curatore.

Durante l’udienza il Giudice interroga liberamente le parti, procede direttamente all’ascolto del minore e può assumere informazioni.

Terza fase giudiziale innanzi al Tribunale in composizione collegiale.

Entro gli ulteriori successivi 15 giorni il Tribunale minorile (in composizione collegiale) decide se confermare, revocare o modificare il collocamento del minore e adotta gli ulteriori provvedimenti nel suo interesse.

La nuova norma prevede dunque tempi ben scanditi e soprattutto celeri, al fine di garantire un controllo giurisdizionale pieno, la garanzia del contraddittorio, l’ascolto del minore e del Curatore speciale, che è la persona che lo rappresenterà in giudizio, e dei genitori del minore.





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Avvocato Stefania Inglese a Roma
Stefania Inglese

Avvocato Patrocinante in Cassazione esperta in diritto di famiglia e dei minori