Principi generali del diritto penale d’impresa; nuovi reati societari e tutela penale del mercato e del risparmio; reati fallimentari; reati tributari; responsabilità amministrativa delle società; diritto penale bancario e contrasto al riciclaggio.
Avvocato, fondatore dello studio Soardi Studio Legale, da anni difendo vittime e imputati unicamente in ambito penale, anche avvalendomi del gratuito patrocinio. Mi occupo in particolare di: risarcimento dei danni per le vittime di sinistri stradali e di infortuni sul lavoro - anche mortali - consulenza alle imprese in ambito 231/01, privacy e GDPR, reati in materia di "Codice Rosso" (stalking, maltrattamenti, violenza sessuale) e reati stradali. Per qualunque informazione è possibile consultare il sito di Soardi Studio Legale | Diritto Penale e Compliance.
Assisto vittime di reati stradali e infortuni – anche mortali - oltre alle loro famiglie per ottenere il giusto risarcimento del danno. Difendo anche persone che hanno commesso reati violando le norme del codice della strada e nei casi di guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Per qualunque approfondimento è possibile consultare il sito di Soardi Studio Legale | Diritto Penale e Compliance.
Assisto imputati e vittime anche avvalendomi del gratuito patrocinio. Le vittime dei reati inclusi nel "Codice rosso" (stalking, violenza sessuale e maltrattamenti) possono sempre.ottenere il patrocinio a spese dello Stato.
Avvocato, fondatore dello studio Soardi Studio Legale, assisto da anni vittime ed imputati unicamente in ambito penale. Per qualunque approfondimento è possibile consultare il sito di Soardi Studio Legale | Diritto Penale e Compliance.
Risarcimento danni, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Violenza, Privacy e GDPR, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Diritto ambientale, Diritto e sicurezza alimentare, Diritto dello sport, Mobbing, Diritto penitenziario, Sostanze stupefacenti, Discriminazione, Malasanità e responsabilità medica, Diritto dell'informatica, Diritti umani, Domiciliazioni.
Con grande piacere si comunica che Soardi Studio Legale è l’unico studio bergamasco inserito dal Corriere della Sera nel prestigioso elenco “Studi legali dell’anno 2024“. Come si legge nell’articolo, la selezione è stata effettuata tra centinaia di studi professionali della commissione scientifica composta da membri dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università degli Studi di Milano “con la volontà di testare gli studi legali più strutturati d’italia e la loro capacità di innovare, di valorizzare donne e giovani, di svolgere attività collaterali“. E’ un onore essere accostati a nomi di avvocati e studi legali tanto prestigiosi.
Principi generali del diritto penale d’impresa; nuovi reati societari e tutela penale del mercato e del risparmio; reati fallimentari; reati tributari; responsabilità amministrativa delle società; diritto penale bancario e contrasto al riciclaggio.
L’acufene, una condizione caratterizzata dalla percezione di rumori o fischi nell’orecchio in assenza di stimoli esterni, può derivare da traumi fisici, tra cui incidenti stradali . La recente ordinanza della Corte di Cassazione (Cass. civ., Sez. III, Ord., 16/01/2024, n. 1607) – di seguito scaricabile – ha affrontato un caso emblematico in cui una persona ha subito gravi danni alla sua capacità lavorativa specifica a seguito di un sinistro stradale, riportando, tra le altre lesioni, “ acufeni con ipoacusia destra “. Il caso in esame ha visto A.A. convenire in giudizio la società F.lli B.B. Srl e la compagnia di assicurazioni per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale derivante dalla perdita di capacità lavorativa specifica, stimato inizialmente in euro 552.244,22 e successivamente rideterminato in euro 693.377,86. La complessità della quantificazione del danno ha richiesto una valutazione dettagliata delle conseguenze fisiche e professionali subite dal ricorrente, tra cui l’acufene, che ha causato un demansionamento da macchinista a impiegato tecnico-amministrativo. L’acufene, in questo contesto, non è stato solo un sintomo medico, ma un elemento determinante nella valutazione del danno subito . La Corte ha dovuto considerare come questa condizione abbia influito sulla capacità lavorativa del ricorrente, riducendo la sua possibilità di svolgere mansioni che richiedono un’ottima capacità uditiva e, di conseguenza, influenzando il suo trattamento retributivo. La sentenza della Corte d’Appello di Venezia, parzialmente riformata dalla Cassazione, ha riconosciuto che il danno da lucro cessante, sia passato che futuro, dovesse includere non solo la componente fissa della retribuzione, ma anche gli accessori connessi alla specifica mansione di macchinista, che la vittima non poteva più svolgere a causa dell’acufene. Questo riconoscimento è fondamentale, poiché sottolinea l’importanza di considerare l’integralità del risarcimento per le vittime di incidenti stradali, includendo tutte le componenti retributive perse a causa delle lesioni subite. La Cassazione, accogliendo il primo motivo di ricorso, ha ribadito che il principio di integralità del risarcimento deve comprendere tutte le conseguenze pregiudizievoli dell’illecito, incluse quelle future e certe, come l’incapacità di svolgere determinate mansioni a causa dell’acufene. Questa decisione ha rinviato il caso alla Corte d’Appello di Venezia per una nuova valutazione, sottolineando la necessità di una quantificazione del danno che tenga conto di tutte le componenti retributive perse. In conclusione, l’ordinanza della Corte di Cassazione rappresenta un importante precedente giuridico per il riconoscimento dell’acufene come danno risarcibile in seguito ad un incidente stradale, evidenziando l’importanza di un risarcimento integrale che consideri tutte le conseguenze negative sul piano lavorativo e retributivo. Soardi Studio Legale assiste da anni le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie per ottenere il giusto risarcimento del danno.
Ho assistito la famiglia di una giovane vittima di omicidio preterintenzionale costituendomi parte civile nel processo.
Completamente soddisfatto dell’operato dello studio legale Soardi, nonostante ha preso a cuore il mio problema a 1000 km di distanza si è sempre contraddistinto per il raggiungimento dell’obiettivo, ripeto in primis per professionalità e non per lucro, grazie Avvocato
Criminalità in ambito d’impresa e nell’esercizio delle professioni; criminalità organizzata, reati connessi e misure di prevenzione; novità normative e questioni controverse di diritto e procedura penale; reati stradali.
Il 13 giugno 2024 è entrata in vigore Illa direttiva – di seguito scaricabile – per combattere la violenza sulle donne e la violenza domestica. La direttiva mira a prevenire e combattere la violenza di genere in tutti gli Stati membri dell’UE, proteggendo valori fondamentali come la parità e la non discriminazione (art. 2 TUE, artt. 21 e 23 Carta dei diritti fondamentali UE). I dati mostrano che una donna su tre nell’UE ha subito violenza fisica e/o sessuale, ma solo il 10% denuncia. La direttiva definisce reati e pene, protegge le vittime e migliora l’accesso alla giustizia, promuovendo anche la raccolta dati e la prevenzione. La direttiva include crimini tradizionali come le violenze fisiche, i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili, ma anche crimini di nuova generazione come cyberflashing, deepfake, cyberstalking e revenge porn. Ad esempio, il cyberflashing consiste nell’invio di immagini di nudo senza consenso, mentre i deepfake sono foto o video falsi ma realistici che ritraggono una persona in atti sessuali. Il cyberstalking implica il controllo coercitivo online, aumentando la paura e l’isolamento della vittima. Tuttavia, manca una definizione comune di stupro a causa di disaccordi sul concetto di consenso.
La sentenza n. 21047 della Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quarta Penale, depositata il 29 maggio 2024 e di seguito scaricabile, offre un interessante spunto di riflessione sul tema del risarcimento del danno in ambito penale, in particolare in relazione al reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590-bis c.p.). Il caso in esame vede come protagonista A.A., condannato dalla Corte d’Appello di Firenze per un sinistro stradale avvenuto il 12 dicembre 2016. La difesa dell’imputato ha richiesto l’annullamento della sentenza per estinzione del reato a seguito di condotte riparatorie, sottolineando che il reato, a seguito del D.Lgs. 150/2022, è divenuto procedibile a querela e quindi soggetto alla causa di estinzione del reato ex art. 162-ter c.p. per condotte riparatorie. La Corte d’Appello aveva già riconosciuto che il danneggiato aveva ricevuto un risarcimento complessivo di 21.822,76 euro, suddiviso tra 10.600 euro dall’assicurazione, 10.222,76 euro dall’INAIL e 1.000 euro a titolo di provvisionale. La difesa ha quindi sostenuto che l’istanza di estinzione del reato poteva essere avanzata anche in sede di legittimità, nonostante al momento dell’apertura del dibattimento di primo grado il reato fosse ancora procedibile d’ufficio. La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta, annullando senza rinvio la sentenza impugnata per intervenuta remissione di querela, poiché il 16 aprile 2024 era stata formalizzata la remissione di querela da parte della persona offesa con contestuale accettazione da parte del querelato. La sentenza in esame evidenzia l’importanza delle condotte riparatorie e del risarcimento del danno come strumenti non solo di ristoro per la vittima, ma anche di estinzione del reato, in linea con la normativa vigente che favorisce soluzioni conciliative. Il risarcimento del danno, in questo contesto, ha svolto un ruolo cruciale nel determinare l’esito del procedimento penale, dimostrando come la compensazione economica possa influire significativamente sulle dinamiche processuali e sulle decisioni giudiziarie. La sentenza sottolinea anche la rilevanza del corretto adempimento delle obbligazioni risarcitorie da parte dell’imputato e delle compagnie assicurative coinvolte, che devono garantire il risarcimento anche quando il conducente del veicolo non è il contraente della polizza. In conclusione, la vicenda giudiziaria di A.A. rappresenta un esempio emblematico di come il risarcimento del danno possa contribuire alla risoluzione dei conflitti penali, promuovendo la riparazione del pregiudizio subito dalla vittima e favorendo la remissione della querela.
Assisto la vittima di un incidente stradale e la sua famiglia in un grave caso di lesioni colpose stradali per ottenere il giusto risarcimento del danno.
Il 13 giugno 2024 è entrata in vigore Illa direttiva – di seguito scaricabile – per combattere la violenza sulle donne e la violenza domestica . La direttiva mira a prevenire e combattere la violenza di genere in tutti gli Stati membri dell’UE, proteggendo valori fondamentali come la parità e la non discriminazione (art. 2 TUE, artt. 21 e 23 Carta dei diritti fondamentali UE). I dati mostrano che una donna su tre nell’UE ha subito violenza fisica e/o sessuale, ma solo il 10% denuncia . La direttiva definisce reati e pene, protegge le vittime e migliora l’accesso alla giustizia, promuovendo anche la raccolta dati e la prevenzione. La direttiva include crimini tradizionali come le violenze fisiche, i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili, ma anche crimini di nuova generazione come cyberflashing, deepfake, cyberstalking e revenge porn. Ad esempio, il cyberflashing consiste nell’invio di immagini di nudo senza consenso, mentre i deepfake sono foto o video falsi ma realistici che ritraggono una persona in atti sessuali. Il cyberstalking implica il controllo coercitivo online, aumentando la paura e l’isolamento della vittima. Tuttavia, manca una definizione comune di stupro a causa di disaccordi sul concetto di consenso. Le fonti del diritto in Italia includono fonti costituzionali, dell’UE, internazionali, nazionali, regionali e locali. Con l’adesione all’UE, le fonti primarie italiane si sono arricchite con gli atti adottati dalle istituzioni europee. Le direttive UE, vincolanti per gli Stati membri, richiedono il raggiungimento di un risultato specifico, lasciando libertà sulla forma e, entro certi limiti, sul contenuto dell’atto di recepimento (art. 288 TFUE). L’atto di recepimento può essere una legge, un regolamento o un atto amministrativo. Gli Stati membri hanno generalmente due anni per recepire una direttiva nel proprio ordinamento. Una volta approvata dal Consiglio e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, la direttiva entrerà in vigore e inizierà il periodo di recepimento. La direttiva dettagliata limita la discrezionalità degli Stati membri alla scelta della forma giuridica dell’atto di recepimento. Questo processo assicura che le disposizioni della direttiva siano integrate negli ordinamenti nazionali, contribuendo a un quadro giuridico uniforme per combattere la violenza di genere in tutta l’Unione Europea.
Amnesty International con il rapporto 2023-2024 ha manifestato particolare preoccupazione per l’aumento delle segnalazioni di torture e violenze all’interno delle carceri italiane.
Ho assistito due vittime di aggressione da parte di quattro imputate ottenendo il giusto risarcimento del danno e la condanna delle imputate.
a Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quarta Penale, con la sentenza n. 20801 del 28 maggio 2024 di seguito scaricabile, ha annullato senza rinvio la condanna dell’amministratore di una società per un infortunio sul lavoro che aveva coinvolto un dipendente. L’incidente, verificatosi durante operazioni di scavo per la posa di tubature, aveva causato ustioni sul 10-19% del corpo di un dipendente, con un’incapacità lavorativa superiore a quaranta giorni. Il Tribunale di Torino aveva inizialmente condannato l’amministratore per violazioni multiple del D.lgs. 81/2008, tra cui l’ omessa valutazione dei rischi di infiammabilità ed esplosione e la mancata formazione dei lavoratori . La Corte d’Appello aveva ridotto gli addebiti, riconoscendo solo la carenza di informazione e formazione del lavoratore come causa dell’infortunio . Tuttavia, la Cassazione ha accolto il ricorso dell’imputato, evidenziando le contraddizioni nella motivazione della Corte d’Appello. In particolare, la Corte di Appello aveva riconosciuto che le procedure aziendali della società prevedevano espressamente il divieto assoluto di operare dopo il danneggiamento di un sottoservizio fino al ripristino e alla successiva autorizzazione del preposto. La Cassazione ha rilevato che il lavoratore era stato adeguatamente informato e formato sulle procedure di sicurezza , come dimostrato dal suo comportamento nella prima fase dell’incidente. La Corte di Appello, tuttavia, aveva erroneamente distinto tra le fasi dell’incidente, attribuendo doveri di informazione-formazione differenti per ciascuna fase, senza considerare che il divieto assoluto di operare era valido per l’intera procedura successiva al danneggiamento del tubo. La sentenza della Cassazione sottolinea l’importanza di una formazione e informazione chiara e completa dei lavoratori sui rischi specifici e sulle procedure di sicurezza, ma evidenzia anche che una volta assolti tali obblighi, non possono essere richieste ulteriori specificazioni per ogni singola fase di un evento accidentale. In conclusione, la Corte Suprema ha annullato la sentenza impugnata perché il fatto di reato ascritto all’imputato non sussiste, disponendo anche l’omissione delle generalità della persona offesa in caso di riproduzione della sentenza, in conformità con l’art. 52, comma 2, del D.lgs. n. 196/2003. Questa decisione rappresenta un importante chiarimento sui limiti e le responsabilità del datore di lavoro in materia di sicurezza sul lavoro e formazione dei dipendenti.
La recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione, Sez. IV, n. 3384 del 29 gennaio 2024, – di seguito scaricabile – rappresenta un’importante pronuncia in materia di procedibilità del reato, con particolare riferimento alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 150/2022, noto come “Riforma Cartabia”. Il caso in esame riguardava A.A., condannato per il delitto di lesioni stradali aggravato dalla guida in stato di ebbrezza alcolica, reato previsto dall’art. 590 bis del codice penale. La Corte di Appello di Brescia aveva confermato la responsabilità penale di A.A., escludendo tuttavia l’aggravante della guida in stato di ebbrezza per l’inutilizzabilità dei referti del pronto soccorso. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso per cassazione, sollevando due motivi: la carenza di motivazione sulla sanzione amministrativa accessoria e la richiesta di declaratoria di estinzione del reato per mancanza di querela, in virtù delle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia. La Corte di Cassazione ha accolto il secondo motivo di ricorso, rilevando che, a partire dal 30 dicembre 2022, il reato di lesioni stradali è divenuto procedibile a querela di parte. Questo significa che, per procedere penalmente contro l’autore del reato, è necessario che la persona offesa presenti una querela entro tre mesi dal fatto. Nel caso specifico, non essendo stata presentata querela entro i termini previsti, né essendo stata manifestata l’istanza punitiva della persona offesa in altro modo, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per mancanza di querela, annullando senza rinvio la sentenza impugnata. Questa decisione sottolinea l’importanza della querela come condizione di procedibilità per determinati reati, evidenziando come le modifiche normative possano incidere sulla punibilità dell’autore del fatto. L’art. 2, comma 4, del codice penale prevede infatti che le nuove disposizioni più favorevoli all’imputato debbano essere applicate anche retroattivamente, in qualsiasi stato e grado del giudizio. In conclusione, la sentenza n. 3384/2024 della Cassazione evidenzia come l’entrata in vigore della Riforma Cartabia abbia introdotto significative novità nel regime di procedibilità dei reati, rafforzando il principio della retroattività della legge penale più favorevole e ribadendo l’importanza della querela come strumento di tutela dell’interesse della persona offesa. Pertanto, per i reati ora procedibili a querela, è fondamentale che la persona offesa presenti la querela entro i termini di legge per permettere l’avvio del procedimento penale. Soardi Studio Legale difende da molti anni le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie per aiutarle ad ottenere il giusto risarcimento del danno
Con il documento di seguito scaricabile, il 20 maggio 2024 il Garante della Privacy ha fornito indicazioni sul fenomeno del web scraping , ossia la raccolta massiva di dati personali dal web per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa (IAG). Il focus del documento è rivolto ai gestori di siti web e piattaforme online, sia pubblici che privati, operanti in Italia, che sono titolari del trattamento dei dati personali pubblicati. Il documento sottolinea come il web scraping, quando implica la raccolta di informazioni riconducibili a persone fisiche identificate o identificabili, sollevi problematiche di protezione dei dati personali in conformità al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR). Viene evidenziato che i titolari del trattamento devono valutare caso per caso la liceità del web scraping, considerando la natura, l’ambito di applicazione, il contesto e le finalità dei dati personali trattati. Il documento elenca diverse possibili azioni di contrasto al web scraping per finalità di addestramento di IAG che i gestori possono implementare. Tra queste, la creazione di aree riservate accessibili solo previa registrazione, l’inserimento di clausole specifiche nei Termini di Servizio che vietano l’uso di tecniche di web scraping , il monitoraggio del traffico di rete per individuare flussi anomali di dati e l’implementazione di tecniche per limitare l’accesso ai bot, come l’uso di CAPTCHA e la modifica periodica del markup HTML. Viene inoltre menzionata la possibilità di intervenire sui file robots.txt per escludere specifici bot dallo scraping di dati, sebbene si riconosca che tale misura non possa garantire una protezione completa. Il documento sottolinea che nessuna misura può impedire al 100% il web scraping , ma che queste cautele possono contribuire a mitigare i rischi. Il Garante evidenzia l’importanza di garantire la riservatezza, l’integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi di trattamento dei dati, richiamando i principi di sicurezza espressi nell’art. 32 del GDPR . Infine, il documento riconosce i benefici dell’intelligenza artificiale generativa per la collettività, ma sottolinea la necessità di un bilanciamento tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei dati personali, invitando i titolari del trattamento a valutare attentamente le misure di contrasto più appropriate.
panorama sportivo sta subendo una trasformazione significativa. La riforma dello sport ha introdotto un approccio chiaro e inclusivo, mirato a tutelare le individualità all'interno del contesto sportivo. Il Decreto Legislativo 39/2021, noto come Riforma dello sport , rappresenta una svolta nell'approccio delle associazioni e degli enti sportivi alla gestione e organizzazione interna. L'introduzione del Modello Organizzativo Sportivo , assieme al Codice di Etico e di Condotta e la nomina del Responsabile interno contro abusi, violenze e discriminazioni costituisce un obbligo legale volto a promuovere la trasparenza, prevenire i reati e proteggere la dignità dei tesserati. Questi strumenti sono fondamentali per garantire un ambiente sportivo sicuro, equo e rispettoso dei diritti di tutti i partecipanti. Le associazioni e gli enti sportivi devono conformarsi alle rispettive linee guida federali entro 12 mesi dalla loro entrata in vigore (per la maggior parte, entro la fine del mese di agosto 2024). La mancata adozione dei modelli e codici di condotta richiesti entro il termine stabilito dalle rispettive Federazioni e la mancata nomina entro il primo luglio 2024 il Responsabile interno contro abusi, violenze e discriminazioni espone le associazioni sportive a diverse sanzioni , che variano in base alla gravità della negligenza e al tipo di reato che si sarebbe potuto prevenire. Le sanzioni possono comportare: Sanzioni Amministrative : Multe proporzionate alla gravità della mancanza e al tipo di associazione o ente sportivo coinvolto. Esclusione da Finanziamenti Pubblici : Limitazioni o esclusione dalla possibilità di ricevere sostegni finanziari da enti pubblici. Sospensione o Revoca delle Affiliazioni Federali : Sospensione temporanea o, nei casi più gravi, revoca dell'affiliazione alle federazioni sportive nazionali. Limitazioni nelle Attività Sportive : Restrizioni nella partecipazione a campionati, tornei e altre manifestazioni sportive organizzate a livello federale. Responsabilità Civile : Risarcimento danni a tesserati o terzi per mancata prevenzione di reati o comportamenti illeciti. La mancata adozione di questi strumenti non solo comporta sanzioni legali e amministrative, ma compromette anche la fiducia e il rispetto tra tutti gli attori del mondo sportivo . È quindi essenziale agire tempestivamente per adeguarsi alle nuove normative, garantendo un ambiente sportivo sano, inclusivo e rispettoso dei diritti di ogni individuo. Soardi Studio Legale assiste società sportive dilettantistiche e professionali nella redazione di Modelli Organizzativi Sportivi e ricopre il ruolo di Responsabile interno contro abusi, violenze e discriminazioni
Nel 2021 ho fondato in Bergamo lo studio Soardi Studio Legale rivolto unicamente all'ambito penale. Assisto e difendo, anche avvalendomi del gratuito patrocinio a spese dello Stato: - vittime e famiglie coinvolte in incidenti stradali, anche mortali - vittime di infortuni sul lavoro, anche mortali (c.d. morti bianche) - datori di lavoro e lavoratori dipendenti per reati in materia di sicurezza ed infortuni sul luogo di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 - imprese e privati con riferimento a reati tributari e a tematiche inerenti il sequestro e la confisca dei beni - autori e vittime di reati informatici, intrusioni abusive a sistemi informatici, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso o, ancora, diffamazione mediante social media (facebook, instagram, etc.) - persone che hanno commesso reati violando le norme del codice della strada e nei casi di guida in stato di ebbrezza”
Il Tribunale di Campobasso, con la sentenza n. 74 del 7 marzo 2024, ha affrontato una complessa vicenda giudiziaria riguardante la morte di M.L., avvenuta a seguito di una caduta in un pozzetto non segnalato e privo di protezioni nel Comune di Castellino del Biferno. L’imputato, F.E., sindaco e responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, è stato condannato per omicidio colposo e omissione di segnali di pericolo, ricevendo una pena di sei mesi di reclusione e un’ammenda di 200 euro. Un aspetto rilevante della sentenza riguarda il risarcimento del danno non patrimoniale da perdita parentale, riconosciuto in favore delle parti civili, M.M. (figlio della vittima) e B.A. (moglie legalmente separata). Il giudice ha riconosciuto il risarcimento anche alla coniuge separata, sottolineando che lo stato di separazione personale non esclude automaticamente la possibilità di ottenere tale ristoro. La Corte ha richiamato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui il risarcimento può essere accordato al coniuge separato, tenendo conto della pregressa esistenza di un rapporto di coniugio, della presenza di figli e della non definitività della separazione legale . Nel caso specifico, il giudice ha evidenziato i trentasette anni di matrimonio tra M.L. e B.A., oltre alla presenza di figli, elementi che indicano la sussistenza di un legame affettivo significativo nonostante la separazione. Pertanto, il Tribunale ha condannato F.E. a versare una provvisionale di 30.000 euro a M.M. e di 5.000 euro a B.A., entrambe provvisoriamente esecutive, da imputarsi alla liquidazione definitiva dei danni. Inoltre, l’imputato è stato condannato alla rifusione delle spese processuali sostenute dalle parti civili, liquidate in 2.500 euro ciascuna, oltre spese forfettarie, IVA e CPA. Questa sentenza rappresenta un’importante conferma del diritto al risarcimento del danno morale anche in situazioni di separazione legale, valorizzando il legame affettivo e familiare preesistente.
Il corso, attraverso la partecipazione di docenti altamente qualificati, di comprovata professionalità e che operano nel settore, intende offrire alle/gli avvocate/i coinvolte/i un’adeguata preparazione per: • riconoscere il fenomeno della violenza sulle donne ed evitarne le ulteriori conseguenze lesive; • gestire il rapporto con le donne vittime di violenza e la loro presa in carico sin dal primo contatto; • offrire un’adeguata assistenza legale nella fase di denuncia e nei diversi livelli delle fasi processuali; • essere in grado di mantenere e sviluppare i rapporti con/tra i soggetti che a diversi livelli sul territorio sono coinvolti nelle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza nei confronti delle donne.
Ho assistito la famiglia di una giovane vittima di omicidio preterintenzionale. Questo l'articolo dopo la sentenza di secondo grado con una mia intervista.
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