Valentina Di Veronica

Titolo professionale

Il Master di secondo livello in Giuristi e Consulenti d’Impresa si prefigge di formare professionisti altamente specializzati nell’ambito del diritto d’impresa e della consulenza legale integrata. L’obiettivo è fornire competenze avanzate che permettano di supportare le imprese nella gestione delle complesse problematiche giuridiche, contrattuali, societarie e fiscali, nonché nell’analisi e nella prevenzione dei rischi legali. Il percorso formativo mira a sviluppare capacità operative nell’elaborazione di strategie di compliance, nella negoziazione e nella risoluzione di controversie, consentendo di operare efficacemente sia in ambito consulenziale che in contesti aziendali dinamici.

Sentenza giudiziaria

I miei clienti si sono rivolti a me in quanto, ad un mese dal loro matrimonio, la società a cui si erano rivolti per l'organizzazione dello stesso e per l'affitto della location si è rivelata inadempiente essendo stata sfrattata dal luogo da loro prescelto, per lo svolgimento della cerimonia e del ricevimento. La Società non ha provveduto ad avvertire i miei clienti i quali a 3 settimana dall'evento si sono trovati senza location. Per tali ragioni, i miei clienti dopo aver cercato, senza alcun risultato, una conciliazione bonaria, si sono visti costretti ad adire le vie giudiziarie per richiedere tanto i maggiori costi da loro sopportati (Danno patrimoniale) per la "nuova" location quanto i danni morali subiti a sole tre settimane dall'evento (danno non patrimoniale). Le richieste dei miei clienti sono state accolte dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 14324/2024

Sentenza giudiziaria

I proprietari di un negozio si sono visti erigere, del tutto arbitrariamente, un cancelletto che impossibilitava loro di accedere al proprio negozio tramite una delle porte di accesso allo stesso. Parte resistente, del tutto arbitrariamente, aveva apposto il predetto cancelletto, in quanto a suo dire, vantava un diritto di uso esclusivo nella parte antistante il negozio dei miei clienti. Orbene, i miei assistiti avendo tentato una conciliazione bonaria, senza alcun esito, si sono visti costretti a procedere giudizialmente. L'Azione possessoria intrapresa, si è conclusa con l'accoglimento delle richieste avanzate dai miei clienti.

Recensione positiva

Lo Studio Odontoiatrico Smile Center che l'Avv. Valentina Di Veronica ha assistito in diverse questioni ha rilasciato la seguente recensione : "Serieta', competenza e professionalita"

Recensione positiva

Professionista seria , disponibile, ferrata , determinata , non ti abbandona al tuo destino ma si adopera sempee per te, empatica, cordiale e soprattutto si batte per te e per la tua causa fino a che non fa valere le tue ragioni in questo mondo ingiusto. Grande professionista a cui affidarsi. Grazie per tutto . Top !!!

Recensione positiva

In più di una occasione mi sono avvalsa delle competenze professionali dell'Avvocato Di Veronica, che si è sempre dimostrata estremamente preparata, professionale e con delle qualità umane notevoli, caratteristica fondamentale per poter svolgere al meglio questa professione. La raccomando fortemente

Recensione positiva

In diverse occasioni ho avuto il pregio di essere assistita o ricevere consulenze dall'Avv. Di Veronica, una professionista seria, preparata, sempre aggiornata e con una profonda attenzione al cliente e alle sue necessità grazie al suo profilo empatico di livello. Il mio legale di fiducia! Ad maiora semper!

Recensione positiva

Ho avuto il piacere di rivolgermi all’Avv. Valentina Di Veronica e non posso che esprimere la mia piena soddisfazione. Un professionista attento, disponibile e sempre puntuale, che ha saputo affrontare la mia situazione con grande precisione e cura. La sua capacità di ascolto e la dedizione verso il cliente fanno davvero la differenza. Consigliatissimo per chi cerca serietà, competenza e un supporto legale affidabile.

Recensione positiva

L'Avv. Di Veronica è ormai il mio legale di fiducia. Ha assistito me e mio marito per una causa molto importante con empatia e professionalità. Sempre disponibile, ha saputo consigliarci con attenzione e precisione. La consiglio vivamente a chi è alla ricerca di un professionista serio ed affidabile.

Recensione positiva

Seria, preparata e disponibile. Mi ha seguito con grande competenza e professionalità, riuscendo a risolvere la mia situazione nel migliore dei modi. Lo consiglio vivamente a chi cerca un avvocato affidabile e competente

Recensione positiva

L'avvocato Valentina Di Veronica ha seguito l'istanza per il mio divorzio. È stata professionale ma soprattutto mi ha colpito la sua umanità, gentilezza e preparazione. Ha inoltrato tutte le pratiche in tempi brevi ed è sempre stata disponibile su ogni mio dubbio e richiesta. Non posso che darle 5 stelle e la consiglio vivamente.

Caso legale seguito

In una recente esperienza professionale ci siamo trovati a dover affrontare una controversia piuttosto interessante sotto il profilo dell’opponibilità al debitore della cessione di un credito bancario in seguito a fusione societaria e successiva cartolarizzazione del credito. Il caso nasce da un contratto di finanziamento stipulato da un soggetto privato (nostro cliente) con una società finanziaria. A seguito di un’operazione straordinaria di fusione per incorporazione, detta società veniva assorbita da un istituto bancario, che subentrava nei rapporti giuridici attivi e passivi. Tuttavia, a causa di difficoltà economiche, il debitore smetteva di corrispondere le rate previste dal piano di ammortamento pattuito. A distanza di tempo, l’istituto bancario procedeva a cedere in blocco un portafoglio di crediti, tra cui anche quello oggetto della presente vicenda, a una società di recupero crediti. Quest’ultima, dopo diversi solleciti stragiudiziali, proponeva ricorso per decreto ingiuntivo al Tribunale Ordinario di Velletri, che accoglieva la richiesta. Ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo emesso dal Trib. Ordinario di Velletri, il debitore proponeva opposizione allo stesso, contestando in via principale la legittimazione attiva della società cessionaria, in quanto il contratto di cessione prodotto in giudizio non risultava assistito dalle forme di pubblicità previste a tutela dei terzi e, pertanto, non era opponibile la cessione (conclusa tra istituto bancario e Società di recupero crediti) al debitore. Il Giudice adito con Sentenza n. 577/2024 accoglieva l’eccezione di legittimazione attiva avanzata dal debitore (nostro Cliente) affermando che: (i) la cessione del credito non era stata mai notificata al nostro cliente da parte opposta; (ii) la società di recupero crediti aveva depositato in atti un estratto della Gazzetta Ufficiale che conteneva il mero riferimento ad un avviso di cessione senza, tuttavia, individuare quali erano gli specifici contratti ceduti ed il relativo contenuto degli stessi; (iii) la Società di recupero crediti non aveva indicato nella pubblicità gli effettivi debitori ceduti, la posizione oggetto della cessione e gli estremi degli eventuali contratti che potevano consentire di identificare i debitori ceduti e (iv) mancava completamente l’individuazione del contratto di cessione. Alla luce di tutto ciò, il Tribunale Ordinario di Velletri revocava il Decreto ingiuntivo emesso nei confronti del debitore e condannava la Società di recupero crediti a pagare, al debitore, un risarcimento danni da lite temeraria ex art. 96 c.p.c. quantificato in € 2.000,00 oltre alla refusione delle spese legali.

Caso legale seguito

Questa vicenda nasce dal Ricorso avanzato dal padre biologico della minore, cittadino egiziano e residente in Italia, con il quale richiedeva il riconoscimento della figlia minore, residente in Italia e cittadina Ucraina come la madre. Il nostro Studio ha assistito la madre della minore, la quale chiedeva nella propria comparsa di costituzione e risposta il rigetto del Ricorso avanzato dal padre della minore. Date le diverse nazionalità tanto dei genitori quanto della minore era necessario far riferimento al diritto internazione e, più precisamente, all'art. 35 della legge n. 218/1995 che prevedeva l'applicabilità della giurisdizione italiana (in quanto tutte le parti risultavano residenti in Italia), mentre la legge applicabile al caso di specie, era la legge nazionale del figlio al momento della nascita, o se più favorevole, della legge nazionale del soggetto che richiedeva il riconoscimento. Dopo un'analisi tanto del diritto della famiglia vigente in Egitto (nazione del padre) quanto di quello ucraino, (nazione della madre e della minore) ci si è resi sin da subito conto di dover applicare il Diritto Ucraino. Ebbene, da un'analisi della normativa ucraina emergeva che, il padre non poteva vedersi accogliere la domanda avanzata con il Ricorso per vizi procedurali in cui era incorso. Per tali ragioni, il Giudice del Tribunale di Roma, letti gli atti ed esaminato il Codice della famiglia Ucraino, ha rigettato il Ricorso del padre della minore con sentenza n. 4964/2025.