Valentina Ferro

Caso legale seguito

Nel caso in esame lo studio ha prestato la propria assistenza giudiziale in un procedimento per l'adozione di persona maggiorenne. Il tribunale di Cagliari, preso atto della volontà dei ricorrenti di procedere all'adozione della persona maggiorenne, della concorde volontà dell'adottanda e ricevuto l'assenso dei genitori naturali di quest'ultima, ritenute sussistenti, pertanto, tutte le condizioni di legge e accertato che l'adozione risultasse conveniente per l’adottando in ragione del rapporto affettivo esistente con la famiglia adottante e delle condizioni economiche degli adottanti, ha decretato la richiesta adozione di persona maggiorenne.

Sentenza giudiziaria

Nella sentenza in oggetto il Tribunale nel riconoscere il diritto dell'assistita dello studio ad ottenere l'assegno divorzile ha riconfermato che tale assegno ha per un verso natura assistenziale per altro verso natura perequativo compensativa e che la prova gravante su colui che domanda il riconoscimento dell’assegno divorzile deve avere ad oggetto un duplice elemento: lo squilibrio economico e le ragioni che lo hanno determinato. Il Tribunale ha precisato infine che l'autosufficienza va intesa in una accezione non circoscritta alla pura sopravvivenza e che l'assegno, ove ne ricorrano i presupposti, è finalizzato a compensare il coniuge economicamente più debole, in funzione perequativo-compensativa, del sacrificio sopportato per aver rinunciato, in funzione della contribuzione ai bisogni della famiglia, a realistiche occasioni professionali-reddituali, attuali o potenziali, rimanendo in ciò assorbito, in tal caso, l'eventuale profilo assistenziale

Sentenza giudiziaria

Con il presente decreto, in applicazione dei principi della nota pronuncia della Cassazione n. 17183/2020, la corte Cagliaritana conferma che "raggiunta la maggiore età, si presume l’idoneità alla produzione di reddito che, per essere vinta, necessita della prova della fattispecie che integrano il diritto al mantenimento ulteriore ( v. Cass. n. 17183-2020)" e in applicazione di tali principi considerato che il richiedente ha ormai 29 anni; che non è, pacificamente, impegnato in attività di studio, da ritenersi evidentemente conclusa, quantomeno dal raggiungimento della maggiore età, con il pieno inserimento nel mondo del lavoro, dichiara insussistente l’obbligo di mantenimento del figlio in capo al reclamante.