Grazie a una solida conoscenza delle normative che regolano l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione, fornisco assistenza e consulenza in materia di diritto amministrativo, sia in fase preventiva che nel contenzioso. Mi occupo della verifica della legittimità di provvedimenti amministrativi, con particolare attenzione a concorsi per dipendenti pubblici, appalti e procedimenti autorizzativi, nonchè alla gestione di ricorsi e opposizioni dinanzi al T.A.R. e - ove necessario - alla Corte dei Conti. L’attività è svolta con un approccio rigoroso e trasparente, finalizzato a garantire una tutela completa.
Informazioni generali
L’Avv. Alessio Fania, cofondatore dello Studio Legale Ius Modena, con sede a Modena in Via Bellini n° 3, esercita la professione forense con la massima dedizione ai principi di professionalità, lealtà e trasparenza. Offre consulenza e assistenza giuridica in ogni ambito del Diritto Civile. Si occupa inoltre di diritto amministrativo e tributario, patrocinando ricorsi dinanzi al T.A.R. ed alla Corte di Giustizia Tributaria, nonché controversie con l’Agenzia delle Entrate e l’Agente della Riscossione.
Esperienza
Ho maturato esperienza nel settore degli appalti pubblici, affiancando imprese e operatori nella partecipazione alle gare, nella redazione della documentazione e nella gestione di eventuali esclusioni o irregolarità. Mi occupo anche di ricorsi dinanzi al TAR per contestare provvedimenti illegittimi, con un approccio che coniuga la conoscenza delle norme di evidenza pubblica e la strategia processuale
Ho maturato esperienza nel diritto amministrativo e offro supporto a chi intenda contestare provvedimenti della Pubblica Amministrazione dinanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali (TAR). Assisto i clienti sia nella fase preventiva, occupandomi di accesso agli atti, procedure concorsuali, appalti e autorizzazioni, sia nella fase contenziosa, predisponendo ricorsi e difese con un approccio improntato a rigore tecnico e chiarezza, al fine di garantire la tutela più efficace
Altre categorie
Diritto civile, Diritto tributario, Diritto del lavoro, Locazioni, Eredità e successioni, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Licenziamento, Multe e contravvenzioni, Sovraindebitamento, Risarcimento danni, Diritto immobiliare, Diritto dell'informatica, Fallimento e proc. concorsuali, Contratti, Aste giudiziarie, Incidenti stradali, Sfratto, Diritto bancario e finanziario.
Credenziali
Ricorso al TAR per graduatoria concorsuale
Graduatorie concorsuali e requisiti mancanti: strumenti di difesaUn candidato, classificatasi seconda in graduatoria in una procedura concorsuale, mi ha conferito incarico di verificare la correttezza degli atti e la legittimità della graduatoria. Attraverso un’analisi approfondita del bando di concorso e della documentazione acquisita tramite istanza di accesso agli atti, è emerso – secondo la mia valutazione difensiva – che uno dei concorrenti ammessi non possedeva i requisiti soggettivi richiesti dalla normativa di riferimento. Sulla base di tali risultanze ho predisposto un ricorso giurisdizionale dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, articolato su diversi profili di illegittimità: violazione della par condicio tra candidati, disparità di trattamento e mancato rispetto delle condizioni di ammissione previste dalla legge. La strategia processuale è stata mirata a ottenere l’esclusione del concorrente contestato e la conseguente rettifica della graduatoria, così da ristabilire la regolarità della selezione e tutelare in modo pieno la posizione della mia assistita. Questo caso mostra come la combinazione di verifiche documentali e di una difesa tecnica ben strutturata possa incidere concretamente sull’esito di una procedura concorsuale.
Avvocato molto competente e disponibile
12/2024 - Angela Maria L.Ho avuto il piacere di affidare una questione legale all’Avvocato Fania, e devo dire che l’esperienza è stata estremamente positiva. Sin dal primo incontro, mi ha colpito per la sua capacità di ascolto e la rapidità con cui è riuscito a inquadrare la situazione e a proporre diverse strategie. Altro aspetto è la chiarezza con cui mi ha spiegato ogni passo del processo da avviare.
Sentenza TAR contro l’INPS: vittoria per un ex militare - pensione di privilegio
Tar ParmaIl TAR Parma ha accolto il ricorso presentato dall’Avv. Alessio Fania contro il silenzio dell’INPS su una richiesta di accesso agli atti relativi alla pensione di inabilità di privilegio. Il ricorrente, ex militare con infermità da causa di servizio, aveva chiesto copia del proprio fascicolo per poter difendere un diritto previdenziale fondamentale e velocizzare la pratica ferma da oltre due anni. L’INPS non ha risposto all’accesso agli atti entro il termine di legge, ma ha fornito la documentazione solamente dopo l’avvio del giudizio dinnanzi al Tribunale Amministrativo. Il TAR ha comunque condannato l’Ente al rimborso integrale delle spese legali, riconoscendo la c.d. “soccombenza virtuale”. Una pronuncia che riafferma il diritto alla trasparenza, specie in ambiti delicati come quelli pensionistici militari.
Verbale di contestazione - Procedimento sanzionatorio
Regolamento Comunale dei centri di telefonia e comunicazioniNel mese di novembre 2024, un cliente si è rivolto a me in seguito al ricevimento di un verbale di contestazione emesso dalla Polizia Locale nel quale si accusava l’impresa di esercitare l'attività di telefonia senza le necessarie autorizzazioni. La contestazione derivava da un controllo effettuato all’interno del suo esercizio commerciale, dove venivano erogati servizi di money transfer, fotocopie ed altri servizi simili. Il verbale imponeva, per concludere la procedura, il pagamento di una sanzione amministrativa (già ridotta) consistente in un pagamento di diverse migliaia di euro: un importo che avrebbe avuto un impatto significativo sull’attività commerciale del mio cliente, soprattutto considerando la sua realtà imprenditoriale a conduzione familiare. Conoscendo bene l’importanza di una rapida azione in questi casi, ci siamo attivati subito per presentare memorie difensive all'interno del procedimento, volendo evitare di ricorrere al Giudice. Il cuore della linea difensiva si basava sul fatto che, secondo il Regolamento Comunale che disciplina le attività di telefonia e comunicazione, la definizione di “centro di telefonia e comunicazione” comprende attività che prevedono la messa a disposizione di apparecchi telefonici o terminali telematici per il pubblico, mentre - invero - l’attività del mio cliente non corrispondeva a questa definizione, in quanto non venivano forniti tali apparecchi. Inoltre, i servizi di money transfer, fotocopie e fax non giustificavano l’applicazione delle normative sui “phone center”, poiché non vi era alcun impiego diretto di telefoni o computer da parte dei clienti.
Cartelle esattoriali: come difendersi da Agenzia delle Entrate-Riscossione
Pubblicato su IUSTLABRicevere una cartella esattoriale non significa necessariamente dover pagare senza possibilità di difesa. Ogni cartella, infatti, trae origine da un atto prodromico (avviso di accertamento, liquidazione, verbale o altro titolo esecutivo) che deve essere stato regolarmente notificato al contribuente. Se tale atto manca o non è stato mai notificato, la cartella può essere contestata. ⸻ Cos’è una cartella esattoriale e cosa contiene La cartella esattoriale è un atto amministrativo che riporta l’indicazione del debito, gli interessi e le sanzioni, oltre ai termini per il pagamento. Viene notificata al contribuente a seguito di un accertamento dell’Agenzia delle Entrate o di altri enti creditori (INPS, Comuni, ecc.). All’interno della cartella sono indicati: • i dati del debitore; • la descrizione del tributo o contributo richiesto; • l’importo complessivo; • i termini entro cui pagare o proporre ricorso. ⸻ Dopo la cartella: i poteri incisivi di ADER Scaduti i 60 giorni dalla notifica della cartella , se il contribuente non ha pagato né proposto ricorso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non deve più chiedere autorizzazioni o sentenze: può agire direttamente, esercitando una serie di poteri particolarmente invasivi sul patrimonio del debitore. In concreto, ADER può: • Iscrivere fermo amministrativo sui veicoli del debitore, previo preavviso, impedendone la circolazione finché non viene estinto il debito. • Iscrivere ipoteca sugli immobili, previo preavviso, la quale grava sul bene e rende più difficile venderlo o finanziarlo. • Procedere a pignoramento immobiliare , mettendo all’asta gli immobili del debitore, ad eccezione della prima casa ed entro determinati limiti normativi; • Pignorare crediti presso terzi , come stipendi, pensioni o conti correnti, arrivando a bloccare direttamente le somme disponibili. Questi strumenti possono essere attivati in modo rapido e con un margine di difesa ridotto per il contribuente, se non ha già contestato il debito nei termini. ⸻ I principali vizi delle cartelle Non è raro che le cartelle presentino errori o vizi di legittimità. Alcuni esempi: • prescrizione del credito (es. tributi prescritti in 5 o 10 anni, bollo auto in 3 anni); • pagamento già effettuato che non risulta nei registri; • notifica irregolare o oltre i termini di legge; • calcoli errati sugli interessi o sulle sanzioni. Individuare questi profili è il primo passo per una difesa efficace. ⸻ Accesso agli atti: il primo passo Il primo strumento a disposizione del contribuente è l’ accesso agli atti presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Attraverso questa richiesta è possibile verificare l’esistenza e la regolarità della notifica dell’atto prodromico. Spesso accade che la cartella sia stata emessa senza che al contribuente sia mai pervenuto l’avviso di accertamento o altro titolo sottostante: in questi casi, l’eccezione di mancata notifica costituisce una delle difese più efficaci. ⸻ Differenza delle opposizioni in base al titolo sottostante Non tutte le cartelle si impugnano con lo stesso strumento: la scelta dipende dal titolo che le ha generate. • Se la cartella deriva da un atto impositivo dell’Agenzia delle Entrate (es. avviso di accertamento), la via ordinaria è il ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria , da proporre nei termini di legge (60 giorni dalla notifica). • Se invece il credito è di natura non tributaria (es. sanzioni amministrative, multe, contributi previdenziali), si può ricorrere al giudice ordinario o al giudice del lavoro. • Qualora sia già iniziata l’esecuzione forzata (pignoramento, fermo, ipoteca), è possibile proporre opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c. , adducendo vizi quali prescrizione, inesistenza del titolo, pagamento già avvenuto o mancata notifica dell’atto prodromico. ⸻ L’importanza della notifica Un punto centrale è proprio la notifica : se la cartella o l’atto che la precede non sono stati notificati correttamente (PEC, posta, messo notificatore), l’intera pretesa può cadere. Il controllo della regolarità della notifica è quindi imprescindibile. ⸻ Conclusioni operative Ogni cartella va analizzata caso per caso. Agire subito è fondamentale: un ricorso tardivo rischia di essere dichiarato inammissibile e di precludere ogni difesa. Con un’analisi accurata e con gli strumenti giuridici adeguati, è possibile bloccare la riscossione e tutelare efficacemente i propri diritti.
Superbonus 110%: perdita del credito fiscale per vizi progettuali
Errore professionale e responsabilità nel contratto d’opera per lavori SuperbonusHo seguito una vicenda in materia di Superbonus 110%, nella quale i committenti hanno perso la possibilità di cedere il credito fiscale a causa della mancata predisposizione della documentazione necessaria prevista dalla normativa vigente. A ciò si è aggiunta una progettazione errata, non conforme ai requisiti tecnici richiesti dalla disciplina di riferimento. La vicenda ha comportato rilevanti danni patrimoniali, consistenti non solo nelle spese già sostenute per i lavori, ma anche nella perdita del beneficio fiscale previsto dagli artt. 119 e 121 del D.L. 34/2020. Dal punto di vista giuridico, l’inadempimento del professionista incaricato è stato qualificato come responsabilità contrattuale, anche alla luce della violazione dei doveri di diligenza professionale ex art. 1176, comma 2, c.c., con conseguente diritto dei committenti al risarcimento del danno, comprensivo tanto delle somme inutilmente sostenute quanto del mancato risparmio fiscale. Ho avviato il procedimento con la presentazione di un’istanza di mediazione obbligatoria nei confronti del progettista, ponendo le basi per un possibile accordo transattivo. Contestualmente, ho predisposto la strategia giudiziale, che prevede la proposizione di un ricorso civile volto ad accertare le responsabilità professionali e a ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Comunicazione dello schema d’atto - Agenzia delle Entrate
Pubblicato su IUSTLABLa comunicazione di uno schema d’atto da parte dell’Agenzia delle Entrate rappresenta una procedura amministrativa prevista dall’articolo 6, comma 5-bis, del Decreto Legislativo 19 giugno 1997, n. 218. Essa è finalizzata a garantire maggiore trasparenza e collaborazione tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria nell’ambito del procedimento di accertamento tributario. Definizione e funzione La comunicazione di schema d’atto si configura come un passaggio preliminare rispetto all’adozione di alcuni atti impositivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. In sostanza, prima di notificare formalmente un atto impositivo definitivo (ad esempio un avviso di accertamento), l’Amministrazione finanziaria comunica al contribuente uno schema dell’atto stesso, al fine di consentirgli di esprimere osservazioni, chiarimenti o fornire documentazione integrativa. L’obiettivo di tale procedura è duplice: 1. Tutela del contribuente: garantire al soggetto interessato il diritto di partecipare attivamente al procedimento accertativo e di far valere le proprie ragioni. 2. Prevenzione delle controversie: ridurre il contenzioso tributario attraverso il confronto diretto tra le parti, evitando errori o incomprensioni. Normativa di riferimento L’articolo 6, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 218/1997 prevede che, prima dell’emanazione di un avviso di accertamento fondato su specifiche tipologie di controllo (ad esempio, controlli formali, accertamenti analitico-induttivi o sintetici), l’Agenzia delle Entrate debba informare il contribuente tramite la comunicazione di uno schema d’atto. Ciò si colloca nell’ambito delle garanzie partecipative previste dalla legislazione tributaria per bilanciare il potere dell’Amministrazione finanziaria con i diritti dei contribuenti. In particolare, la norma stabilisce che: • La comunicazione debba avvenire con congruo anticipo rispetto alla notifica dell’atto definitivo. • Il contribuente abbia facoltà di replicare, entro un termine specifico (generalmente 60 giorni), fornendo elementi utili o documenti aggiuntivi che possano influenzare l’eventuale revisione dell’atto. Procedura 1. Invio della comunicazione: L’Agenzia delle Entrate invia al contribuente lo schema d’atto contenente l’indicazione delle violazioni riscontrate e degli importi richiesti, corredato da una descrizione delle motivazioni alla base dell’accertamento. 2. Replica del contribuente: Il contribuente, una volta ricevuto lo schema, può: • Presentare osservazioni scritte, contestando i presupposti dell’accertamento. • Produrre documentazione ulteriore per chiarire la propria posizione. • Chiedere eventualmente un contraddittorio con l’Agenzia (se non già avvenuto in precedenza). 3. Valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate: L’Agenzia è tenuta a esaminare attentamente le osservazioni e la documentazione presentate dal contribuente. Se ritiene fondate le ragioni addotte, può decidere di: • Modificare lo schema d’atto. • Archiviare il procedimento. • Procedere comunque con l’adozione dell’atto definitivo, qualora ritenga che le obiezioni non siano sufficienti. 4. Notifica dell’atto definitivo: Terminato il procedimento partecipativo, l’Agenzia può notificare l’avviso di accertamento definitivo, che terrà conto (o meno) delle osservazioni del contribuente. Vantaggi della procedura • Migliore dialogo tra contribuente e Amministrazione: La comunicazione dello schema d’atto permette al contribuente di comprendere in modo chiaro e dettagliato le contestazioni mosse nei suoi confronti. • Possibilità di evitare contenziosi: Un contribuente che riesca a chiarire la propria posizione attraverso il contraddittorio preliminare può evitare di ricevere un avviso di accertamento infondato, riducendo così i costi e i tempi del contenzioso tributario. • Garanzia di imparzialità: L’obbligo per l’Agenzia di valutare le osservazioni del contribuente aumenta la trasparenza e l’imparzialità nell’adozione degli atti impositivi. Ambiti di applicazione La procedura della comunicazione dello schema d’atto è prevista principalmente per: • Accertamenti basati su controlli analitico-induttivi o sintetici. • Rettifiche di dichiarazioni dei redditi. • Accertamenti derivanti da controlli formali o automatizzati con rilevanti discrepanze. Non si applica, invece, in caso di accertamenti effettuati d’urgenza o in situazioni in cui i termini di decadenza siano prossimi a scadere. Criticità Nonostante i suoi vantaggi, la comunicazione di schema d’atto presenta alcune criticità: • Tempi ristretti: Il contribuente deve spesso rispondere in tempi brevi, rendendo difficile una replica completa. • Disparità di informazioni: L’Agenzia delle Entrate può disporre di dati non immediatamente accessibili al contribuente, che potrebbe non essere in grado di confutarli. • Discrezionalità: La decisione finale resta comunque nelle mani dell’Agenzia, che potrebbe non accogliere le osservazioni del contribuente. Conclusioni La comunicazione di schema d’atto rappresenta un importante strumento di partecipazione e trasparenza nel rapporto tra contribuente e Amministrazione finanziaria. Grazie a questa procedura, prevista dal D.Lgs. n. 218/1997, si favorisce il dialogo preventivo e si riduce il rischio di contenzioso. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla qualità del contraddittorio e dall’effettiva volontà dell’Agenzia di tenere conto delle osservazioni dei contribuenti. Definizione e funzione La comunicazione di schema d’atto si configura come un passaggio preliminare rispetto all’adozione di alcuni atti impositivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. In sostanza, prima di notificare formalmente un atto impositivo definitivo (ad esempio un avviso di accertamento), l’Amministrazione finanziaria comunica al contribuente uno schema dell’atto stesso, al fine di consentirgli di esprimere osservazioni, chiarimenti o fornire documentazione integrativa. L’obiettivo di tale procedura è duplice: 1. Tutela del contribuente: garantire al soggetto interessato il diritto di partecipare attivamente al procedimento accertativo e di far valere le proprie ragioni. 2. Prevenzione delle controversie: ridurre il contenzioso tributario attraverso il confronto diretto tra le parti, evitando errori o incomprensioni. Normativa di riferimento L’articolo 6, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 218/1997 prevede che, prima dell’emanazione di un avviso di accertamento fondato su specifiche tipologie di controllo (ad esempio, controlli formali, accertamenti analitico-induttivi o sintetici), l’Agenzia delle Entrate debba informare il contribuente tramite la comunicazione di uno schema d’atto. Ciò si colloca nell’ambito delle garanzie partecipative previste dalla legislazione tributaria per bilanciare il potere dell’Amministrazione finanziaria con i diritti dei contribuenti. In particolare, la norma stabilisce che: • La comunicazione debba avvenire con congruo anticipo rispetto alla notifica dell’atto definitivo. • Il contribuente abbia facoltà di replicare, entro un termine specifico (generalmente 60 giorni), fornendo elementi utili o documenti aggiuntivi che possano influenzare l’eventuale revisione dell’atto. Procedura 1. Invio della comunicazione: L’Agenzia delle Entrate invia al contribuente lo schema d’atto contenente l’indicazione delle violazioni riscontrate e degli importi richiesti, corredato da una descrizione delle motivazioni alla base dell’accertamento. 2. Replica del contribuente: Il contribuente, una volta ricevuto lo schema, può: • Presentare osservazioni scritte, contestando i presupposti dell’accertamento. • Produrre documentazione ulteriore per chiarire la propria posizione. • Chiedere eventualmente un contraddittorio con l’Agenzia (se non già avvenuto in precedenza). 3. Valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate: L’Agenzia è tenuta a esaminare attentamente le osservazioni e la documentazione presentate dal contribuente. Se ritiene fondate le ragioni addotte, può decidere di: • Modificare lo schema d’atto. • Archiviare il procedimento. • Procedere comunque con l’adozione dell’atto definitivo, qualora ritenga che le obiezioni non siano sufficienti. 4. Notifica dell’atto definitivo: Terminato il procedimento partecipativo, l’Agenzia può notificare l’avviso di accertamento definitivo, che terrà conto (o meno) delle osservazioni del contribuente. Vantaggi della procedura • Migliore dialogo tra contribuente e Amministrazione: La comunicazione dello schema d’atto permette al contribuente di comprendere in modo chiaro e dettagliato le contestazioni mosse nei suoi confronti. • Possibilità di evitare contenziosi: Un contribuente che riesca a chiarire la propria posizione attraverso il contraddittorio preliminare può evitare di ricevere un avviso di accertamento infondato, riducendo così i costi e i tempi del contenzioso tributario. • Garanzia di imparzialità: L’obbligo per l’Agenzia di valutare le osservazioni del contribuente aumenta la trasparenza e l’imparzialità nell’adozione degli atti impositivi. Ambiti di applicazione La procedura della comunicazione dello schema d’atto è prevista principalmente per: • Accertamenti basati su controlli analitico-induttivi o sintetici. • Rettifiche di dichiarazioni dei redditi. • Accertamenti derivanti da controlli formali o automatizzati con rilevanti discrepanze. Non si applica, invece, in caso di accertamenti effettuati d’urgenza o in situazioni in cui i termini di decadenza siano prossimi a scadere. Criticità Nonostante i suoi vantaggi, la comunicazione di schema d’atto presenta alcune criticità: • Tempi ristretti: Il contribuente deve spesso rispondere in tempi brevi, rendendo difficile una replica completa. • Disparità di informazioni: L’Agenzia delle Entrate può disporre di dati non immediatamente accessibili al contribuente, che potrebbe non essere in grado di confutarli. • Discrezionalità: La decisione finale resta comunque nelle mani dell’Agenzia, che potrebbe non accogliere le osservazioni del contribuente. Conclusioni La comunicazione di schema d’atto rappresenta un importante strumento di partecipazione e trasparenza nel rapporto tra contribuente e Amministrazione finanziaria. Grazie a questa procedura, prevista dal D.Lgs. n. 218/1997, si favorisce il dialogo preventivo e si riduce il rischio di contenzioso. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla qualità del contraddittorio e dall’effettiva volontà dell’Agenzia di tenere conto delle osservazioni dei contribuenti.
Locazione ad uso abitativo: divieto di rettificare il canone prima della seconda scadenza
Pubblicato su IUSTLABLa normativa di riferimento per le locazioni ad uso abitativo è posta dalla L. 431/1998, la quale, all’art. 2, c. 1, prevede che “le parti possono stipulare contratti di locazione di durata non inferiore a quattro anni, al termine dei quali i contratti sono rinnovati per un ulteriore periodo di quattro anni, salvo i casi in cui [..]”. Il medesimo comma prosegue prevedendo che “ alla seconda scadenza del contratto , ciascuna delle parti ha diritto di attivare la procedura per il rinnovo a nuove condizioni o per la rinuncia al rinnovo del contratto [..]”. Quest’ultimo inciso fa dunque divieto di modificare il contratto prima del secondo rinnovo: tale periodo chiarifica, diradando ogni di dubbio, la vigenza ex lege dell'impossibilità di un aumento in itinere del canone antecedentemente pattuito. In altre parole, la norma permette la rettifica alla seconda scadenza, quindi - da ciò - ne deriverebbe un divieto per il periodo antecedente. Un eventuale aumento potrà essere concordato solo attivando la procedura di rinegoziazione alla seconda scadenza contrattuale, previo consenso del conduttore, oppure stipulando un nuovo contratto con un canone più alto, in caso di risoluzione del rapporto locatizio. Infine, il comma 1 dell’art. 13 sancisce la nullità di qualsiasi modifica contrattuale volta ad aumentare il canone prima della seconda scadenza, stabilendo che “è nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato”.
Avvocato gentile e preparato, lo consiglio vivamente.
12/2024 - Massimiliano L.Gentile e preparato. Lo consiglio vivamente. Ho avuto una problematica relativa al tetto del condominio e mi è stato risolto in 3 giorni.
Disservizio prolungato su linea telefonica e internet
Responsabilità contrattuale e risarcimento del dannoUn noto studio professionale ha subito un’interruzione del servizio di connessione telefonica e telematica, durata circa due settimane, che ha causato gravi disagi nello svolgimento dell’attività lavorativa e - altresì - notevoli danni economici e organizzativi. Nonostante le numerose segnalazioni, la compagnia telefonica non è intervenuta per risolvere il problema o limitarne gli effetti. Pertanto, ha deciso di conferirmi mandato volto ad ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali subiti. Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, ho promosso un’azione giudiziaria per ottenere il risarcimento del danno emergente, del lucro cessante e del danno non patrimoniale, contestando l’inadempimento contrattuale e la violazione degli obblighi di buona fede.
Bloccato il pignoramento dell'autoveicolo avviato da Agenzia delle Entrate - Riscossione
Decreto del Tribunale di ModenaTramite un ricorso in opposizione all’esecuzione, si è ottenuta la sospensione del pignoramento dell’autovettura avviato da AdE- Riscossione. In prima istanza, il giudice, valutate le argomentazioni esposte, ha disposto la sospensione del pignoramento pochi giorni dopo il deposito del ricorso, ritenendo fondate le ragioni legate all’impignorabilità del veicolo ai sensi dell’art. 515, comma 3, c.p.c. Di conseguenza, il ricorrente potrà continuare a utilizzare la propria autovettura, fondamentale per l’esercizio dell’attività d’impresa. Inoltre, con successiva ordinanza, il Giudice ha confermato la sospensione del pignoramento relativo all'autovettura e condannato ADER al pagamento delle spese legali.
Diffamazione online - Risarcimento economico del danno
7/2025 - Francesco p******Ero rimasto vittima di gravi offese pubblicate sui social a causa di un post che avevo fatto. Mi sono rivolta all’Avv. Fania, che mi ha spiegato con chiarezza quali strumenti legali potevamo utilizzare per difendermi. Ha predisposto le azioni necessarie sia per far rimuovere i contenuti diffamatori che per chiedere il risarcimento del danno subito. Grazie al suo intervento sono riuscita ad ottenere il risarcimento del danno economico
Cartella esattoriale senza atto accertativo - Ricorso
9/2025 - Daniele a*******Ho ricevuto una cartella esattoriale dalla Riscossione per debiti del Comune, dove quest'ultimo che mi chiedeva di pagare diverse migliaia di euro per presunti danni stabiliti unilateralmente, senza che mi fosse mai arrivato prima l’atto impositivo che li giustificasse. Ero molto preoccupata perché temevo che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potesse avviare pignoramenti e altre procedure esecutive. Mi sono rivolta all’Avv. Fania che ha subito individuato il problema e ha predisposto un ricorso, spiegandomi con parole semplici che senza l’atto prodromico la cartella non poteva considerarsi valida. Grazie al suo intervento la pretesa è stata bloccata e ho finalmente avuto chiarezza sulla mia situazione.
Rapido recupero del credito
3/2025 - La cart***** sncLa nostra società si è rivolta all’Avv. Fania per cercare di recuperare una somma che, onestamente, pensavamo di non riuscire più a incassare. Dopo anni di solleciti andati a vuoto, è riuscito in poco tempo (2-3 mesi) ad arrivare al titolo esecutivo ed al pignoramento. Siamo rimasti colpiti dalla velocità e dalla determinazione con cui ha gestito tutto.
Impugnazione del licenziamento
12/2025 - Foued b*****Mi sono rivolto all’Avv. Fania dopo aver ricevuto una lettera di contestazione seguita dal licenziamento, che ritenevo del tutto illegittimo. Nonostante avessi lavorato solo pochi mesi, grazie alla sua competenza e al suo approccio strategico, è riuscita a ottenere per me un risarcimento di 8.000 euro lordi. Ha saputo gestire la situazione con grande professionalità e attenzione, trovando una soluzione che mi ha soddisfatto pienamente. La consiglio vivamente a chiunque si trovi in situazioni simili. Grazie ancora!
Cartelle esattoriali agenzia entrate-riscossione
9/2024 - Angelo L.Mi sono rivolto all'avvocato per una problematica di diritto tributario legata ad Agenzia delle Entrate Riscossione, con un focus specifico sulla prescrizione delle cartelle di pagamento. Tramite un accesso agli atti e la verifica della documentazione, ha saputo fornirmi un quadro chiaro delle opzioni disponibili.
Sovraindebitamento - Concordato Minore: il “sì forzato” ai creditori è possibile, ma solo con pari trattamento
Pubblicato su IUSTLABNel concordato minore – strumento fondamentale per risanare le situazioni di sovraindebitamento di piccole imprese e società – capita che alcuni creditori non siano d’accordo con la proposta. Ma la legge permette, in certi casi, di ottenere comunque l’omologazione anche contro la volontà dei dissenzienti. È il cosiddetto cram down, che possiamo tradurre con un’espressione efficace: “sì forzato” dei creditori. Una recente pronuncia del Tribunale di Busto Arsizio ha confermato un limite chiaro: il “sì forzato” può essere imposto solo se tutti i creditori dello stesso grado sono trattati allo stesso modo . In altre parole, non si possono fare preferenze tra creditori chirografari o tra quelli privilegiati, se appartengono alla medesima categoria.
Cofondatore - Studio Legale Ius Modena
Dal 7/2024 - lavoro attualmente quiLo Studio Legale IusModena, cofondato dall’Avv. Alessio Fania nel luglio 2024, ha sede a Modena e si occupa di diritto civile, tributario e amministrativo. Offre un’assistenza legale concreta, attenta e orientata alla tutela effettiva del cliente.
Problemi con il datore di lavoro
10/2024 - MatteoHo avuto dei problemi sull’ex datore di lavoro che non pagava il tfr e tramite l’Avv. Fania abbiamo ottenuto l’intera somma in tempi abbastanza brevi. Esperienza molto positiva, preciso ma soprattutto molto competente!
Adempimenti antiriciclaggio: normativa e pratica per gli Avvocati
Open Dot Com - 12/2024All’interno del modulo di aggiornamento “Adempimenti antiriciclaggio: normativa e pratica per gli Avvocati” ho appreso le novità legislative in materia di antiriciclaggio, nonché le “best practice” da adottare
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