Avvocato Giacomo Ascione a Napoli

Giacomo Ascione

Avvocato Penalista


Informazioni generali

Sono Giacomo Ascione, esperto di diritto e procedura penale. La mia attività professionale si svolge in tutto il territorio nazionale. Sono solito lavorare sia per privati che per le imprese con ampio margine di flessibilità negli orari e negli spostamenti. Imposto il rapporto professionale sempre sul confronto personale e diretto con i miei clienti; profondo in ogni incarico massimo impegno e cura nella rispetto della persona e dell'impresa, alla luce della concretezza e della consapevolezza delle scelte professionali. NON ADERISCO AL PATROCINIO GRATUITO A SPESE DELLO STATO.

Esperienza


Diritto penale

Dedico da più di 10 anni la mia professionalità al diritto ed alla procedura penale, con risoluzione quotidiana di casi e questioni, unita all'assidua frequentazione delle Istitiuzoni Giudiziarie e delle FFOO


Stalking e molestie

Tutela della persona vittima di atti persecutori. Tutelata dell'indagato/imputato, coinvolto in un processo di atti persecutori.


Violenza

Tutela della persona vittima di reato, nonché di chi ha necessità di assistenza tecnica per il processo a suo carico.


Altre categorie:

Reati contro il patrimonio, Omicidio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Tutela dei minori, Fallimento e proc. concorsuali, Edilizia ed urbanistica, Incidenti stradali, Diritto ambientale, Malasanità e responsabilità medica, Mobbing, Immigrazione e cittadinanza, Privacy e GDPR, Diritto militare, Domiciliazioni, Risarcimento danni.


Referenze

Pubblicazione legale

Reati ostativi e permessi premio

Pubblicato su IUSTLAB

REATI OSTATIVI: LA MANCATA COLLABORAZIONE CON LA GIUSTIZIA NON IMPEDISCE I PERMESSI PREMIO PURCHE’ CI SIANO ELEMENTI CHE ESCLUDONO COLLEGAMENTI CON LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per esaminare le questioni sollevate dalla Corte di cassazione e dal Tribunale di sorveglianza di Perugia sulla legittimità dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario là dove impedisce che per i reati in esso indicati siano concessi permessi premio ai condannati che non collaborano con la giustizia. In entrambi i casi, si trattava di due persone condannate all’ergastolo per delitti di mafia. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che a conclusione della discussione le questioni sono state accolte nei seguenti termini. La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l’attualità della partecipazione all’associazione criminale sia, più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata. Sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo. In questo caso, la Corte - pronunciandosi nei limiti della richiesta dei giudici rimettenti - ha quindi sottratto la concessione del solo permesso premio alla generale applicazione del meccanismo “ostativo” (secondo cui i condannati per i reati previsti dall’articolo 4 bis che dopo la condanna non collaborano con la giustizia non possono accedere ai benefici previsti dall’Ordinamento penitenziario per la generalità dei detenuti). In virtù della pronuncia della Corte, la presunzione di “pericolosità sociale” del detenuto non collaborante non è più assoluta ma diventa relativa e quindi può essere superata dal magistrato di sorveglianza, la cui valutazione caso per caso deve basarsi sulle relazioni del Carcere nonché sulle informazioni e i pareri di varie autorità, dalla Procura antimafia o antiterrorismo al competente Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Roma, 23 ottobre 2019

Pubblicazione legale

Case popolari

Pubblicato su IUSTLAB

Case popolari. La Corte dei Conti ha condotto una massiccia indagine su alcuni comuni del napoletano per verificare la regolarità nella gestione dei quartieri di edilizia popolare. Oggi si "scopre" che in questi quartieri v'è un elevato tasso di criminalità ed una notevole quantità di occupanti abusivi. L'indagine condotta dalla Corte dei Conti, è divenuta irrimediabilmente un'indagine penale, finalizzata alla repressione delle collusioni tra Stato e malavita. Si cerca di met tere la toppa solo quando il danno è fatto. Per ragioni di lavoro, visito spesso i quartieri più poveri e più popolari. Sono quelli in cui le persone vivono abbandonate a sé stesse. Quanto poi alle occupazioni abusive, i vari processi che ho curato sul punto, dimostrano che queste persone hanno provato più e più volte a chiedere una casa (sempre disponibile), hanno provato più volte a regolarizzare la loro posizione, ma uno Stato sordo non li ha ascoltati. Anche sulla strada della legalizzazione, queste persone non sanno che fare e a chi rivolgersi, fagocitate da una macchina elettorale intricata e mediocre. Mi sento di dire a queste persone che la soluzione c'è. Non è facile, ma c'è. Mai Mollare!!! Sempre legalità!!

Pubblicazione legale

Violenza sulle donne

Pubblicato su IUSTLAB

Violenza sulle donne. Insieme ai cd.tti centri anti violenza è sempre bene associare la guida di un avvocato. I danni che un'assistenza legale inidonea possono arrecare alla salute della vittima ed al processo sono gravi. Denunciare e seguire i processi è l'unica cosa giusta per ritrovare la propria dignità. Invito anche a non lanciarti in denunce finte o strumentali. Il processo penale è una cosa seria, non è la risoluzione dei contrasti personali

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Lo studio

Giacomo Ascione
Corso Umberto I N. 381
Napoli (NA)

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