Avvocato Marcello Padovan a Ferrara

Marcello Padovan

Avvocato civilista e penalista

Informazioni generali

L’avv. Padovan esercita la professione presso lo Studio Legale Gisella Rossi di Ferrara, dove ha anche effettuato tutta la pratica forense, e si occupa di diritto civile (famiglia, proprietà, locazioni, condominio, risarcimento danni, esecuzioni, contratti, responsabilità medica, eredità) e di diritto penale. Ha intrapreso la carriera legale subito dopo la laurea, conseguita nel 2018 presso l'Università di Ferrara. Offre un rapporto personale e diretto con i clienti, dimostrando sempre il suo impegno nel seguire ogni caso da vicino. Gli piace trovare soluzioni pratiche ai problemi, senza perdersi in discorsi incomprensibili.

Esperienza


Diritto di famiglia

Ho seguito svariate separazioni e divorzi, sia con presenza di figli, che con accordi immobiliari tra i coniugi, fino ad arrivare ai casi più complessi come quelli di violenza familiare. Fornisco consulenza ed assistenza legale anche nell’ambito della convivenza coniugale, nella regolamentazione dei figli, nelle questioni patrimoniali e per adozioni.


Incidenti stradali

Mi piace raccogliere tutta la documentazione inerente il caso e confrontarmi con il cliente per la migliore strategia processuale. Sono molto attento ai dettagli e mi piace trovare una soluzione pratica ai problemi. In studio ho sviluppato una corposa esperienza in materia.


Malasanità e responsabilità medica

Ho maturato una buona esperienza dopo aver seguito svariate cause di malasanità. Sono dunque specializzato nel fornire assistenza legale nell’ambito di responsabilità medica e nel risarcimento del danno.


Altre categorie

Sovraindebitamento, Diritto civile, Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Adozione, Incapacità giuridica, Fallimento e proc. concorsuali, Recupero crediti, Pignoramento, Contratti, Diritto del lavoro, Licenziamento, Diritto penale, Violenza, Sostanze stupefacenti, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Multe e contravvenzioni, Tutela del consumatore, Risarcimento danni, Tutela degli animali, Diritto dell'informatica, Mediazione, Negoziazione assistita, Domiciliazioni e sostituzioni.



Credenziali

Pubblicazione legale

Sembra innocente inviare uno screenshot di una chat su WhatsApp, vero? Peccato che — sorpresa! — potresti commettere un reato 👀

Pubblicato su IUSTLAB

Ecco cosa rischi se “giri lo screen” con troppa leggerezza: 1️⃣ Violazione della privacy Se lo screenshot contiene dati personali, numeri di telefono, foto o conversazioni private, e lo diffondi senza consenso, potresti violare l’art. 167 del D.Lgs. 196/2003 (Codice Privacy) e il Regolamento UE 679/2016 (GDPR). Tradotto: sanzioni salate e, nei casi più gravi, anche conseguenze penali. 2️⃣ Diffamazione (art. 595 c.p.) Se condividi lo screenshot per “far vedere che tipo è” qualcuno, e il contenuto lede la sua reputazione, stai diffamando. Anche se lo mandi “solo nel gruppo amici”. 3️⃣ Violazione di corrispondenza (art. 616 c.p.) La chat è una corrispondenza privata. Se la divulghi senza consenso, rischi fino a un anno di reclusione. Sì, per davvero. 💬Lo screenshot è come una bomba a orologeria: innocuo finché resta sul tuo telefono, ma appena lo inoltri… può diventare una prova in tribunale (e tu l’imputato)💣

Pubblicazione legale

Quanti di voi si sono chiesti: “Ma cosa succede se il mio capo mi becca a usare il telefono durante l’orario di lavoro?”

Pubblicato su IUSTLAB

Un messaggino veloce, una chiamata urgente, una storia su Instagram “solo per due secondi", e poi, lo sguardo del capo che ti fissa come un giudice in toga. E allora ti chiedi: “È vietato? Posso essere richiamato? O peggio, licenziato?” Vediamo cosa dice la legge sull’uso del cellulare a lavoro. Il Codice Civile, all’art. 2104, parla di diligenza del lavoratore. Tradotto dal “legalese”: “Fai bene il tuo lavoro, resta concentrato e non distrarti troppo.” Non c’è nessun divieto assoluto di usare il telefono, ma vale la regola del buon senso. 📲 Uso saltuario e giustificato → tollerato. 💬 Uso costante o distrattivo → sanzione. 📵 Abuso continuativo → nei casi più gravi, anche licenziamento per giusta causa. 👀 E per quanto riguarda la privacy? Il datore di lavoro non può ficcare il naso nel tuo telefono, grazie all'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, ma può accorgersi se stai lavorando meno del previsto o se la tua produttività cala. E in quel caso, sì: può richiamarti. Il richiamo può essere annullato? 1️⃣L’art. 2104 c.c. impone al lavoratore un dovere di diligenza, cioè deve lavorare con attenzione, senza distrarsi e rispettando le direttive del datore. Tuttavia, ogni sanzione disciplinare deve rispettare il principio di proporzionalità, previsto anche dall’art. 2106 c.c. e dai contratti collettivi. In pratica: la punizione deve essere adeguata alla gravità del comportamento. Un uso occasionale e motivato del cellulare non può essere trattato come un abuso. 2️⃣ La giurisprudenza (soprattutto della Cassazione) riconosce che il lavoratore resta un essere umano, con doveri anche verso la famiglia. Se il telefono è stato usato per una comunicazione breve, non durante un momento critico del lavoro, o per motivi familiari seri o urgenti (es. salute, figli, genitori, emergenze), allora un richiamo disciplinare può risultare ingiustificato o sproporzionato. La legge non pretende che tu spenga il telefono, ma che tu lo usi con giudizio.

Pubblicazione legale

📌 Novità Giuridiche e Penalistiche sull’IA in Italia

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Con la Legge n. 132/2025, l’Italia introduce nuove regole per l’uso dell’Intelligenza Artificiale, con un focus sulla responsabilità penale: 📝 Articolo 612-quater c.p. Nasce il reato di “Illecita diffusione di contenuti generati o alterati con sistemi di IA”: pena prevista: 1–5 anni di reclusione. Tutela della privacy, reputazione e identità digitale dei cittadini. 💰 Reati finanziari tramite IA: sanzioni rafforzate per frodi, manipolazioni o operazioni illecite generate da sistemi intelligenti. Pene fino a 7 anni di reclusione. Multe fino a 6 milioni di euro. La legge segna un passo decisivo: l’IA può innovare, ma chi la usa in modo illecito paga pesantemente.

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Lo studio

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Ferrara (FE)

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