Con la sentenza 13 ottobre - 6 novembre 2020, n. 30931 (testo in calce) la III sezione penale della Corte di Cassazione si è nuovamente pronunciata sul rapporto che intercorre fra il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612-bis c.p. e l’omicidio aggravato ex art. 576 comma 1 n. 5.1 c.p. poiché commesso dall’autore dello stalking nei confronti della stessa persona offesa. In particolare, si discute se fra queste due fattispecie ricorra un’ipotesi di concorso apparente di norme – risolto alla stregua dell’art. 84 comma 1 c.p., che disciplina il reato complesso -, ovvero vi sia concorso di reati.
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Mi sono laureata in diritto penale nel 2006 e da tale momento ho sempre approfondito lo studio della materia dedicandomi - nello svolgimento della professione di Avvocato - esclusivamente a tale settore. Mi occupo in particolare di violenza di genere e collaboro attivamente sin dal 2019 col Centro Antiviolenza di Viareggio. In specie tale ultima esperienza mi ha fatto comprendere quanto sia importante offrire alla clientela non soltanto soluzioni pratiche ai problemi che si trovano ad affrontare ma, in misura non certamente inferiore, sostegno umano e disponibilità.
Il diritto penale costituisce il settore di cui mi occupo in via esclusiva.
La violenza rappresenta l'area in cui opero maggiormente. In particolare mi occupo dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni, minaccia.
Assieme al delitto di maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori e le molestie costituiscono la seconda tipologia di reati di cui mi occupo con maggiore frequenza.
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Valentina Zinzio
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