Assisto amministratori di condominio, proprietari ed inquilini nella gestione e risoluzione delle controversie legate alla vita condominiale. Assisto il cliente nella redazione e impugnazione delle delibere, gestisco le liti relative a spese, rumori, uso delle parti comuni e rapporti di vicinato. Do' supporto legale per il recupero delle quote non versate.
Informazioni generali
L'avvocato Daniela Lombardo si occupa principalmente di diritto civile (contratti, successioni, diritti reali, famiglia, recupero del credito) offrendo assistenza legale e soluzioni su misura per privati, professionisti ed imprese.
Esperienza
Offro assistenza completa nella redazione e gestioni dei contratti tra privati, imprese e professionisti. Mi occupo sia di individuare le esigenze, i rischi e gli obiettivi per definire le clausole piu' adatte, nonche' di verificare ogni punto critico con l'altra parte. Nello svolgimento quotidiano del mio lavoro elaboro contratti chiari, efficaci conformi alle norme vigenti con attenzione alla tutela legale ed economica del cliente, inoltre controllo ed adeguo i contratti gia' esistenti, individuando e gestendo le clausole piu' problematiche. Infine supporto il cliente sia nella fase esecutiva che in quella contenziosa.
Ho esperienza decennale nel recupero del credito partendo dall'analisi preliminare del credito e delle possibilita' di recupero con un piano d'azione personalizzato. Offro assistenza stragiudiziale attraverso solleciti stragiudiziali per favorire un pagamento piu' rapido, inoltre cerco di raggiungere accordi vantaggiosi, piani di rientro o mediazioni per ottenere il soddisfacimento del credito. Avvio procedure legali necessarie e monitoro l'intera procedura aggiornando costantemente il cliente fino all'ottenimento del dovuto.
Altre categorie
Diritto immobiliare, Diritto di famiglia, Eredità e successioni, Locazioni, Sfratto, Diritto civile, Unioni civili, Separazione, Divorzio, Matrimonio, Tutela dei minori, Incapacità giuridica, Pignoramento, Edilizia ed urbanistica, Tutela del consumatore, Risarcimento danni, Malasanità e responsabilità medica, Tutela degli anziani, Diritto militare, Mediazione, Negoziazione assistita.
Credenziali
Il contratto di donazione e la riforma: quali sfide e opportunita'
Pubblicato su IUSTLABIn un contesto caratterizzato da rapidi cambiamenti normativi e da una crescente attenzione verso la pianificazione patrimoniale, il contratto di donazione assume oggi un ruolo strategico. Tuttavia, proprio per questo, diventa essenziale comprenderne la disciplina attuale, le criticità e come la recente riforma – in parte già operativa – incida su operazioni e strategie. Che cos’è il contratto di donazione Il contratto di donazione è quel negozio mediante il quale un soggetto (“donante”) trasferisce gratuitamente un proprio diritto o assume un’obbligazione a favore di un altro soggetto (“donatario”). In particolare, secondo l’art. 769 c.c. «la donazione è il contratto col quale … per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra». Importanti caratteristiche: - occorre accettazione del donatario; - la donazione deve riguardare beni presenti del donante, non beni futuri (art. 771 c.c.). - la forma: per i beni immobili o altri diritti reali, vige la forma dell’atto pubblico. Perché è importante oggi Dal punto di vista della consulenza strategica, la donazione: consente una trasmissione patrimoniale “in vita”, anticipando la successione e assumendo una funzione di pianificazione; impatta sulle questione fiscali (imposta sulle donazioni, successioni), sulla protezione patrimoniale, e sulla governance familiare; richiede attenzione a possibili impatti, tra cui l’azione di riduzione da parte dei legittimari, o il rischio di impugnazione in presenza di ingiustificati squilibri. Le criticità più frequenti Forma e pubblicità: per evitare inefficacia nei confronti dei terzi, è fondamentale osservare la forma richiesta e la trascrizione, se pertinente. Riduzione / collazione: se la donazione danneggia la quota di legittima, i legittimari possono agire. Occorre valutare con attenzione le composizioni patrimoniali. Aspetti fiscali: la qualificazione, l’imposta di donazione, eventuali liberalità indirette possono complicare il quadro. Conseguenze familiari e generazionali: la donazione può generare conflitti tra familiari, rischi per la governance, per il passaggio generazionale di imprese. La riforma della disciplina in materia di imposte su successioni e donazioni Negli ultimi mesi l’ordinamento ha introdotto cambiamenti rilevanti. In particolare, con il D.Lgs. 18 settembre 2024 n. 139, attuativo della delega fiscale (L. 111/2023), sono intervenute modifiche della disciplina dell’imposta sulle successioni e donazioni. Ecco alcune delle principali novità: Introduzione del principio dell’autoliquidazione dell’imposta, secondo il quale è il contribuente a calcolare e versare l’imposta, salvo controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Chiarimenti sull’agevolazione per il trasferimento di aziende e partecipazioni sociale/familiari: la riforma amplia l’ambito e definisce con maggiore precisione i requisiti. Disciplina specifica per il trust, vincoli di destinazione e liberalità indirette. Impatti sul contratto di donazione e sul consiglio professionale Per il professionista che assiste donanti e famiglie il nuovo quadro impone una visione aggiornata e strategica. Ecco alcuni spunti: 1. Verifica preventiva della struttura patrimoniale Prima di procedere con la donazione è importante mappare il patrimonio, verificare eventuali debiti, vincoli, azioni future di legittimari, e considerare le implicazioni generazionali. 2. Forma, trasparenza e sicurezza giuridica La scelta della forma dell’atto è cruciale (atti pubblici, trascrizione quando necessaria). Occorre anche adeguata documentazione – ad esempio in caso di liberalità indirette o aggiustamento del patrimonio tramite donazione. 3. Aspetti fiscali e temporalità In un contesto in cui l’autoliquidazione è la regola, la correttezza nel calcolo dell’imposta è centrale. Il consulente deve guidare il cliente nella comprensione di franchigie, aliquote, esenzioni (ad esempio per passaggio generazionale) e nella tempistica degli adempimenti. 4. Pianificazione generazionale integrata La donazione non va vista come un atto isolato: deve inserirsi in un progetto più ampio di governance patrimoniale e familiare (passaggio generazionale, struttura societaria, eventuali patti tra family members). 5. Monitoraggio delle evoluzioni normative Le modifiche al regime fiscale, le prassi dell’Agenzia delle Entrate, le decisioni giurisprudenziali – ad esempio in tema di liberalità indirette, trust, azione di restituzione – impongono un costante aggiornamento. Perché oggi è un buon momento per riflettere insieme In un contesto di incertezza economica e patrimoniale, la donazione può offrire soluzioni concrete: alleggerimento patrimoniale, protezione del patrimonio, garanzia della continuità dell’impresa, tutela della generazione successiva. Ma lo fa solo se strutturata con rigore, consapevolezza e adattata al nuovo contesto normativo. La riforma in corso offre una finestra di opportunità per ripensare le strategie: chi si muove oggi con competenza e visione può ottenere inattesi benefici. In sintesi Il contratto di donazione resta uno strumento potente, ma implica obblighi formali e analisi preventiva. Le modifiche normative (autoliquidazione, chiarimenti sull’agevolazione aziendale, disciplina trust) richiedono un aggiornamento professionale e operativo. Il consulente patrimoniale/legale svolge un ruolo chiave per trasformare l’atto di donazione da “prestazione isolata” a componente di una strategia complessiva. Pianificazione, trasparenza, coerenza generazionale: queste le parole chiave per “donare bene”. Invito alla riflessione: Se sei un professionista o un imprenditore che sta considerando la donazione come parte del proprio piano patrimoniale, questo è il momento per mettersi al tavolo, fare le analisi, definire la strategia e attivare l’atto con consapevolezza.
Contratto di licenza per diritti d’autore: il vero asset invisibile?
Pubblicato su IUSTLABNel mondo dell’economia creativa e digitale, il contratto di licenza sui diritti d’autore è uno strumento ancora troppo sottovalutato. Eppure, in molti settori – editoria, musica, design, software, comunicazione, NFT – può fare la differenza tra valorizzare un'opera e perderne il controllo. Cosa prevede, in pratica? Un autore concede a terzi – in modo esclusivo o non esclusivo – il diritto di utilizzare la propria opera, in cambio di un compenso o royalty. Ma la vera partita si gioca su: Durata e ambito territoriale Modalità di sfruttamento (digitale, stampa, TV, merchandising...) Diritti morali e revoche Equilibrio tra tutela dell'autore e libertà dell’utilizzatore La licenza è flessibile: si può disegnare su misura. Ma proprio per questo serve attenzione. T roppo spesso i creativi firmano contratti generici, cedendo diritti senza limiti, oppure le aziende non regolano adeguatamente l’utilizzo di contenuti originali (con il rischio di contenziosi futuri). Perché questo contratto è interessante oggi? Perché i contenuti sono diventati moneta: video, testi, immagini, codici, format. Perché viviamo in una creator economy: si produce e si condivide ovunque. Perché tutela e libertà non devono essere in conflitto, ma co-protagoniste. Il punto vero è questo: Un buon contratto di licenza non è solo una questione legale. È uno strumento di strategia. È il modo con cui un'idea può viaggiare, crescere, generare valore – senza perdere il legame con chi l’ha creata.
Il contratto di leasing: strumento finanziario o leva strategica?
Pubblicato su IUSTLABNel panorama economico attuale, sempre più imprenditori e professionisti stanno riscoprendo il valore del contratto di leasing – non solo come forma di finanziamento, ma come scelta strategica per la crescita e l’innovazione. Ma cos’è davvero un leasing? È un contratto attraverso cui un soggetto (locatore) concede a un altro (utilizzatore) l’uso di un bene per un periodo di tempo determinato, in cambio di un canone periodico. Alla fine, l’utilizzatore può decidere se riscattare il bene. Dall’auto aziendale al macchinario industriale, dal software gestionale all’immobile commerciale, oggi si può "accedere" senza "possedere" – e questo cambia le regole del gioco. Perché il leasing è interessante (ora più che mai)? Libera liquidità per investimenti più strategici - Accelera l’innovazione in aziende che vogliono aggiornare macchinari o flotte - Favorisce la sostenibilità, riducendo l’obsolescenza e promuovendo il rinnovo tecnologico - Ottimizza fiscalmente i costi (deducibilità dei canoni, impatto sul bilancio). Apre le porte a beni ad alto valore che altrimenti sarebbero fuori portata E non dimentichiamolo: il leasing non è un "debito" in senso classico. È un contratto che consente uso senza proprietà immediata. In un’economia dove la velocità batte la proprietà, questo conta. Piccole e medie imprese, startup e professionisti stanno iniziando a vedere nel leasing un alleato per crescere, non solo un modo per “prendere in prestito” un bene.
Opposizione a Decreto Ingiuntivo: Difendete i Vostri Diritti
Pubblicato su IUSTLABRicevere un decreto ingiuntivo può sembrare definitivo, ma non lo è. Avete 40 giorni per opporvi e difendervi. Perché Opporvi? Un decreto ingiuntivo non è una sentenza. Potete contestarlo se il debito non esiste, l'importo è errato o le procedure non sono state rispettate. Non reagire significa accettare passivamente un provvedimento che potrebbe danneggiarvi economicamente. I Tempi Contano 40 giorni dalla notificazione: è il vostro termine per agire. Non è negoziabile. Ogni giorno perso è un'opportunità in meno di difesa. Come Procedere Presentate opposizione al tribunale competente. L'aiuto di un legale esperto è fondamentale per costruire una difesa solida e documentata. Un decreto ingiuntivo è uno strumento legale potente, ma non è infallibile. Avete il diritto di difendervi: usatelo.
Amministrazione di sostegno: tra tutela e liberta' individuale.
Pubblicato su IUSTLABAmministrazione di sostegno: tra tutela e libertà individuale Il recente caso che coinvolge Vittorio Sgarbi e la richiesta di nomina di un amministratore di sostegno da parte della figlia riporta al centro un tema delicato: Come conciliare il diritto alla protezione con quello all’autonomia personale? L’amministrazione di sostegno (Legge n. 6/2004) è uno strumento che tutela chi non riesce a provvedere ai propri interessi, senza privarlo della capacità di agire. Il giudice definisce ambito e limiti della misura, garantendo proporzionalità e rispetto della dignità del beneficiario. Nel caso Sgarbi, l’opposizione dell’interessato non blocca il procedimento, ma il tribunale dovrà valutare con prudenza la reale necessità della tutela. Il rischio, in casi mediatici o familiari complessi, è che la misura diventi un mezzo di controllo piuttosto che di sostegno. La sfida per giuristi e operatori sociali: proteggere senza sostituire, ascoltare senza imporre. La vera tutela è quella che accompagna, non quella che decide al posto di chi si vuole aiutare.
La materia dei contratti perchè comprenderla e' importante
Pubblicato su IUSTLABIn un mondo del lavoro sempre più fluido e interconnesso, saper leggere, scrivere o anche solo comprendere un contratto non è più una competenza “da giuristi”, ma una soft skill fondamentale per ogni professionista. Che tu stia firmando un contratto di lavoro, negoziando con un fornitore o sviluppando una partnership commerciale, saper navigare la materia contratti può fare la differenza tra una collaborazione proficua e una fonte infinita di problemi. Cos’è la materia contratti? Nel diritto, i contratti sono accordi tra due o più parti con lo scopo di costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico. In parole semplici? Un contratto è l’impegno reciproco tra due soggetti, formalizzato e (di norma) tutelato dalla legge. La materia contrattuale studia: Come si forma un contratto (proposta, accettazione, consenso…) Quali elementi deve contenere per essere valido (oggetto, causa, forma, ecc.) I principali tipi di contratto (vendita, locazione, appalto, franchising…) Cosa succede se una parte non rispetta gli accordi (inadempimento, risoluzione, responsabilità) Perché è importante anche per i non giuristi? Spesso si pensa che i contratti siano una questione per gli avvocati. Ma chiunque, nel corso della propria carriera, si trova a negoziare, firmare o interpretare accordi contrattuali. - Se sei un imprenditore: ogni accordo con fornitori, dipendenti, collaboratori, clienti o investitori passa da un contratto. - Se sei un lavoratore: il tuo contratto di lavoro determina diritti, doveri, retribuzione e condizioni di uscita. - Se sei un freelance o consulente: ogni progetto dovrebbe partire da un contratto ben scritto, per tutelare te e il tuo cliente. Un contratto ben scritto è prevenzione, non burocrazia Un errore comune è vedere il contratto come una formalità. In realtà, è uno strumento di prevenzione del conflitto. Mettere nero su bianco ciò che le parti si aspettano – chi fa cosa, in che tempi, con quali compensi e quali responsabilità – è il miglior modo per evitare fraintendimenti e problemi futuri. Ricorda: quando il contratto è chiaro, il rapporto è più sereno. Alcuni consigli pratici: 1. Leggi tutto (anche le clausole in piccolo). 2. Chiedi chiarimenti: meglio sembrare pignoli oggi che trovarsi nei guai domani. 3. Fatti assistere da un esperto, soprattutto in contratti complessi. 4. Personalizza: evita i “copia-incolla” da internet, ogni situazione merita un contratto su misura. 5. Verifica le conseguenze in caso di recesso o mancato rispetto degli obblighi. Conclusione La materia contrattuale non è solo una branca del diritto, ma uno strumento di consapevolezza professionale. Imparare a comprenderla – anche a livello base – aiuta a lavorare meglio, costruire relazioni più solide e tutelare il proprio valore.
Costituzione del diritto di usufrutto ed urbanistica
Pubblicato su IUSTLABCostituzione del diritto di usufrutto ed urbanistica L’atto di costituzione di usufrutto senza corrispettivo si inserisce tra gli atti titolo gratuito al pari dell’atto di donazione. Sia nel primo che nell’altro caso, ai fini della redazione dell’atto sotto il profilo urbanistico -catastale andranno inserite le seguenti clausole: 1. Conformità con allegazione delle planimetrie - “Per una maggior identificazione delle unita' immobiliari cedute si fa riferimento alle planimetrie del C.F. delle quali la parte cessionaria ha preso visione, riscontrandole esatte, e che si allegano al presente atto rispettivamente sotto le lettere con la precisazione che il formato delle stesse, secondo la scala originaria, potrebbe non essere rispettato”. - “La parte cedente dichiara che i dati catastali riportati nel presente atto e le planimetrie presenti in catasto sono conformi allo stato di fatto di quanto ceduto, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale”. 2. Dichiarazioni rese ai sensi e per gli effetti della legislazione in materia edilizia urbanistica. 3. Quanto all’attestato di prestazione energetica, essendo atto a titolo gratuito, le parti sono esonerate dall’allegazione dell’attestato di prestazione energetica; inoltre la parte è dispensata dalla consegna delle certificazioni inerenti agli impianti.
Quando i confini reali non corrispondono ai confini catastali
Pubblicato su IUSTLABANCATA CORRISPONDENZA TRA CONFINE CATASTALE E REALE Se il confine catastale non corrisponde al confine reale (cioe' quello fisico) ci sono alcune azioni che puoi intraprendere per regolarizzare la situazione. IN CASO DI ACCORDO rivolgersi a un tecnico il quale fara' un rilievo topografico, verifichera' la corrispondenza tra confine reale e catastale, redige una proposta di aggiornamento. Se il confine viene accettato da tutti il tecnico puo' presentare un tipo mappale con il consenso di tutti il catasto non ha un valore probatorio ma è solo una rappresentazione fiscale quindi non determina in modo definitivo la proprieta' IN CASO DI DISACCORDO atto di riconfinazione azione di regolamento dei confini se la differenza e' minima _ aggiornamento se la differenza e' importante ma non litigiosa_ riconfinamento e aggiornamento se la differenza e' importante e c'è conflitto_ mediazione e in caso di accordo negativo causa.
Assegno unico
Pubblicato su IUSTLABAssegno unico universale 2025: cosa sapere davvero Molte famiglie hanno ancora dubbi sull'Assegno unico Universale: chi ne ha diritto? Quanto spetta? Come si richiede? Possono ottenerlo tutti i nuclei con figli a carico fino ai 21 anni (senza limiti se disabili) L'importo varia in base all'ISEE e cresce in presenza di maggiorazioni (figli disabili, madri under 21, famiglie numerose) La domanda si presenta online sul sito INPS o tramite patronato, ma attenzione senza ISEE aggiornato si rischia di ricevere meno del dovuto. Molti errori comuni come non comunicare cambiamenti familiari (nascita, separazione, ecc.) possono far perdere soldi importanti. In sintesi l'Assegno Unico e' un aiuto concreto ma va gestito con attenzione. Se ha dubbi sulla tua situazione specifica confrontati con un professionista, cio' puo' evitarti sorprese. Assegno unico e separazione: chi lo prende Uno dei dubbi piu' frequenti dopo una separazione riguarda proprio chi percepisce l'assegno Unico Universale? La regola generale : l'importo viene diviso al 50% tra i due genitori indipendentemente da chi ha fatto domanda. In caso di Affidamento esclusivo l'assegno spetta interamente al genitore affidatario. Se entrambi i genitori concordano puo' essere corrisposto interamente a uno solo ma attenzione questo andrà segnalato all'Inps. E' importante aggiornare la propria situazione familiare all'INPS, in difetto l'ente puo' bloccare o ridurre i pagamenti. Inoltre e' bene ricordare che l'assegno unico non sostituisce l'assegno di mantenimento in quanto sono due strumenti diversi. Riassumendo con la separazione l'assegno resta sempre un diritto dei figli, ma va gestito correttamente per evitare errori e conflitti. Dopo un divorzio molti genitori si chiedono chi riceve l'assegno unico? In primis vanno chiarite alcune regole: - l'assegno unico e' un diritto dei figli e non dei genitori; - in caso di divorzio l'importo viene in genere suddiviso al 50%tra i due genitori; - la domanda può essere presentata da uno solo dei genitori ma l'altro deve confermare la scelta della ripartizione. Ci sono alcune eccezioni: in caso di affidamento esclusivo l'assegno spetta interamente al genitore affidatario; oppure vi e' l'accordo tra i genitori per cui e' possibile che solo uno percepisca l'intero importo ma deve risultare dalla domanda INPS. In caso di mancata potesta' genitoriale o estraneita' l'assegno andra' solo al genitore che si occupa del minore. Errori da evitare: - non aggiornare l'ISEE dopo il divorzio; - non comunicare all'INPS i cambiamenti familiari; - confondere l'assegno unico con l'assegno di mantenimento.
Il valore legale della parola: quando una promessa vale quanto un contratto
Pubblicato su IUSTLABViviamo in un’epoca in cui tutto sembra dover essere scritto, firmato, certificato, controfirmato. Eppure, nel diritto civile italiano, la parola ha ancora un valore giuridico enorme . Molti dimenticano che il contratto è, per definizione, un accordo tra le parti , non necessariamente un documento. L’art. 1321 del Codice Civile stabilisce che il contratto è “l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale”. Nessun riferimento alla forma scritta, se non nei casi espressamente previsti dalla legge. Tradotto: in moltissime situazioni, una semplice promessa — se accettata dall’altra parte — può generare obblighi vincolanti. Pensa a una consulenza offerta a voce, a un accordo commerciale definito al telefono, a un impegno preso durante una riunione: se emergono elementi chiari di accordo (prestazione, corrispettivo, volontà delle parti), il contratto esiste . Certo, la forma scritta resta fondamentale per motivi di prova: serve a dimostrare l’esistenza dell’accordo. Ma non a crearlo . L’accordo nasce nel momento in cui le volontà si incontrano, anche solo verbalmente. Lo ricorda spesso la giurisprudenza: “il contratto è valido anche se concluso verbalmente, salvo che la legge richieda la forma scritta ad substantiam” (ad esempio per compravendite immobiliari o fideiussioni). In un contesto professionale, questo principio giuridico si traduce in qualcosa di più profondo: la responsabilità della parola data . Chi lavora nel mondo del business sa quanto la reputazione e la fiducia siano capitali intangibili. Un impegno non mantenuto — anche se “solo verbale” — può non solo avere conseguenze giuridiche, ma anche minare la credibilità personale e aziendale . Il diritto civile non serve solo a “fare causa”: serve a ordinare i rapporti umani . E ci ricorda che la parola, quando data con serietà, resta vincolante — giuridicamente e moralmente. In un mondo iper-digitalizzato, forse non è male ricordarlo: la fiducia è il primo contratto che stipuliamo ogni giorno.
Recupero Crediti: come proteggere la liquidita' nella tua azienda
Pubblicato su IUSTLABI ritardi nei pagamenti possono mettere a rischio la tua cash flow. Non sei solo, il problema e' reale in quanto migliaia di PMI italiane soffrono per crediti insoluti che bloccano investimenti e crescita. Le azioni immediate che possono essere fatte sono: - previeni prima di curare: ovvero valuta la solidita' dei clienti prima di concedere dilazioni. Un contratto chiaro vale piu' di mille solleciti; - agisci subito: ovvero piu' aspetti meno recuperi. Inizia con un approccio amichevole: una telefonata può risolvere una diffida; - affidati a professionisti. Non aspettare la crisi e monitora costantemente l'aging dei crediti e intervieni ai primi segnali di ritardo.
Recupero crediti: non solo una questione legale, ma di gestione aziendale
Pubblicato su IUSTLABIn un contesto economico sempre piu' complesso, gestire correttamente i crediti e' fondamentale per mantenere liquidita' e stabilita'. Il recupero crediti non significa "Fare causa" ma prevenire, dialogare e agire con metodo. _ fase stragiudiziale: solleciti, contatti e accordi per trovare una soluzione bonaria. _fase giudiziale: quando necessario , si passa a strumenti legali come il decreto ingiuntivo o il pignoramento. _ obiettivo: tutelare l'impresa, salvaguardando al tempo stesso i rapporti commerciali. Sono fondamentali per ridurre i rischi di insolvenza la prevenzione, la chiarezza contrattuale e la tempestivita'.
Vendita chiosco con licenza
Pubblicato su IUSTLABCome Vendere un Chiosco con Licenza: Se gestisci un chiosco e stai pensando di cedere la tua attività, sei nel posto giusto. In questo articolo ti condivido i passaggi fondamentali per una vendita di successo. 1. Preparazione è la Chiave Prima di tutto: documentazione. Bilanci, permessi comunali, certificazioni igieniche, contratti con i fornitori. Tutto deve essere in ordine. Un acquirente serio vorrà vedere chiaramente come l'attività ha performato negli ultimi anni. La valutazione del chiosco non riguarda solo il valore dei beni materiali, ma soprattutto l'avviamento e il potenziale che hai costruito nel tempo. 2. La Licenza: Il Tuo Vantaggio Competitivo Qui sta la differenza cruciale: la tua licenza. Non è automaticamente trasferibile a chi compra il chiosco. Contatta subito il SUAP del tuo Comune per capire: ✓ Quale licenza possiedi esattamente ✓ Se può essere trasferita o deve essere richiesta ex novo ✓ Quali documenti servono per l'acquirente Questa informazione è oro per chi vuole comprare. Un chiosco con licenza già attiva è infinitamente più appetibile. 3. Gli Aspetti Legali Non Sono Negoziabili un avvocato specializzato gestira' • Redazione corretta dell'atto di cessione • Comunicazioni all'Agenzia delle Entrate • Trasferimento della partita IVA • Verifica dello stato debitorio
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Lo studio
Daniela Lombardo
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