Avvocato Giuseppe Di Matteo a Perugia

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Il decreto "cura Italia"

Scritto da: Giuseppe Di Matteo - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto "Cura Italia" che introduce misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti sull'economia provocati dall'emergenza COVID-19

Vediamo nel dettaglio i provvedimenti messi in campo dall'esecutivo.

Misure giustizia: stop udienze fino al 15 aprile

Come già anticipato ieri dal nostro giornale (leggi Stop udienze fino al 15 aprile, ecco il decretone), il decreto Cura Italia interviene sul settore giustizia con la proroga della sospensione di tutte le udienze, sia dei procedimenti civili che penali, fino al 15 aprile 2020. Il provvedimento interviene anche sulla ristrutturazione e sistemazione carceri danneggiate con uno stanziamento di 20 milioni di euro.

Fondi per la sanità

In apertura le misure di "potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale" per le quali è disposto un finanziamento aggiuntivo significativo, per quasi 3 miliardi e mezzo, che verrà destinato non solo al SSN, ma anche alla Protezione Civile e agli soggetti pubblici impiegati sul fronte dell'emergenza.
Uno stanziamento volto a "sostenere il lavoro eroico", come sottolinea il Ministro Gualtieri, che questi operatori stanno compiendo per affrontare la situazione emergenziale.

Bonus dipendenti e autonomi

Un capitolo di oltre 10 miliardi riguarda, invece, il sostegno all'occupazione e ai lavoratori. Uno stanziamento "corposo" affinché "nessuno perda il posto di lavoro a causa dell'emergenza Coronavirus" spiega Gualtieri.

Cassa integrazione (Cig) per tutti

In primis, si provvede a estendere gli ammortizzatori sociali estesi a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti, anche alle categorie sinora escluse. Potranno beneficiare della cassa integrazione in deroga tutti i datori di lavoro, anche le aziende con un solo dipendente. Merito di uno stanziamento pari a 3,3 miliardi di euro.
Per sostenere questi interventi, si prevede di incrementare di 1,3 miliardi di euro il Fondo di Integrazione Salariale (Fis). Gli ammortizzatori sociali saranno finanziati per un periodo di 9 settimane.

Autonomi e stagionali, bonus 600 euro

Tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme di lavoro sotto stress a causa delle misure restrittive che hanno seguito l'emergenza sanitaria, saranno "coperti" con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Le tutele per gli autonomi e liberi professionisti, coinvolte nel primo intervento di marzo, saranno rinnovate in un successivo decreto.
Un sostegno aggiuntivo al reddito verrà riservato a quei lavoratori che hanno continuato a lavorare, attraverso una riduzione aggiuntiva del cuneo fiscale che consentirà, per questo mese, di veder aumentare le risorse in busta paga.

Autonomi e liberi professionisti fondi per inattività

Per gli autonomi e liberi professionisti vengono stanziati circa circa 3 miliardi di euro a tutela del periodo di inattività affrontato. Queste ultime categorie potranno beneficiare anche della sospensione dei contributi previdenziali.

Famiglie: congedo parentale e voucher babysitter

Misure importanti per le famiglie, attuate mediante uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro. Vengono previsti ed estesi dei congedi parentali "speciali" e retribuiti (al 50% della retribuzione). I congedi saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti e sarà possibile beneficiarne per 15 giorni. Riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.
In alternativa, i lavoratori beneficiari potranno scegliere la corresponsione di un bonus per l'acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, erogato mediante il libretto famiglia.
Misure ulteriori e più ampie sono previste per tutto il personale del SSN, e del settore sanitario privato accreditato, a seguito dell'emergenza COVID-19: sarà previsto un bonus babysitter maggiore (1.000 euro) proprio per venire incontro alle esigenze dei genitori costretti a lunghi turni.

Mutui, tasse e contributi sospesi

Forte iniezione di liquidità per il sistema del credito, che potrà mobilitare oltre 300 miliardi di finanziamenti all'economia reale. Sospese le rate di prestiti e mutui grazie all'intervento di fondi e garanzie pubbliche al credito: viene potenziato il Fondo di Garanzia e anche il meccanismo del Fondo di solidarietà, ovvero il c.d. Fondo Gasparrini.
Sospesi gli obblighi di versamento per tributi e contributi in scadenza al 16 marzo per tutti i contribuenti. Il termine viene rinviato al prossimo venerdì 20 marzo. Mentre per imprese, autonomi e liberi professionisti con fatturato sotto i 2 milioni di euro l'appuntamento per saldare ritenute, IVA, contributi previdenziali e INAIL è rinviato al 31 maggio 2020. Ulteriori misure sul punto, annuncia Gualtieri, sono in arrivo nei prossimi giorni.

Permessi legge 104 estesi

Viene allargata la possibilità di usufruire dei permessi di cui alla legge 104/1992 con uno stanziamento di 500 milioni di euro. Per il mese di marzo e aprile i giorni di permesso che potranno essere richiesti passano da 3 a 12.

Stop licenziamenti e quarantena come malattia

Il D.L. interviene anche sui licenziamenti. Fermate le procedure di licenziamento effettuate dal 23 febbraio (data di inizio nell'emergenza) in poi data di inizio nell'emergenza. Per i lavoratori del settore privato che sono in quarantena, tale periodo verrà considerato come malattia non computabile



Avv. Giuseppe Di Matteo - Avvocato familiarista a Perugia

Questo Studio si propone di aiutare le persone a risolvere i propri problemi piccoli e grandi attraverso un approccio allo stesso tempo umano e giuridico alle problematiche che gli vengono sottoposte. Ritengo che alla base di un buon servizio professionale ci debba essere l'ascolto attento del cliente sia dal punto di vista umano che da quello più strettamente tecnico, e la ricerca a 360 gradi di soluzioni dirette alla ricerca dell'effettivo interesse (potremmo dire BENE) dello stesso, inteso come PERSONA, attraverso lo studio e l'aggiornamento costante e scrupoloso.




Giuseppe Di Matteo

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Diritto di famiglia

Una pluriennale esperienza nella consulenza matrimoniale e come mediatore familiare, con la convinzione che la professione forense debba contribuire non solo alla difesa dei diritti e al buon funzionamento della giustizia, ma anche alla promozione della dignità della persona finalizzata alla realizzazione di una società più giusta ed etica.


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Referenze

Pubblicazione legale

Deve risarcire il danno il genitore che non versi al figlio l'assegno di mantenimento!

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La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione nella sentenza n.10098/2019 si pronuncia in merito alla risarcibilità del danno da mancata corresponsione dell'assegno di mantenimento in favore dei figli minori. E' il caso di un padre che aveva smesso di pagare l'assegno di mantenimento alla figlia minore e per questo era stato condannato dal Tribunale Penale di Trapani. Arrivati in Cassazione, la Corte ha precisato che " l'omessa corresponsione di un assegno destinato al mantenimento di un minore provoca di per sé un danno al destinatario, sia economico che morale, privando questi di sostanze fondamentali per la sua esistenza e la sua crescita, in serenità e tranquillità" Per escludere il diritto al risarcimento del danno servirebbe, continua la sentenza, una " robusta prova contraria" , che nel caso in questione non è stata riscontrata

Pubblicazione legale

Bambini, genitori e rete!

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I Magistrati della sezione famiglia del Tribunale di Mantova hanno comunicato agli avvocati del relativo Foro un fac simile che reca le conclusioni congiunte da redigersi negli affari di diritto di famiglia. Una sorta di decalogo (composto appunto da dieci punti) che orienterà le coppie nella delicatissima fase in cui si decidono le sorti dei minori a seguito della separazione personale. Tra le clausole, vengono contemplate le spese (da compensare), il compito dei Servizi di Tutela Minori (teso a favorire la bigenitorialità), le modalità ed il calendario di collocamento del minore, come pure l’autorizzazione preventiva al rilascio dei documenti dei bambini. Si rileva, tuttavia, che il tema affrontato che risulta maggiormente d’interesse è quello numerato 4), dove si introduce il divieto, per entrambi i genitori, di pubblicare immagini dei figli minori sui social nonché di rimuovere immediatamente quelle in precedenza postate. La clausola riveste un’importanza fondamentale nell’ambito della tutela della privacy dei più piccoli, così proteggendoli dalle insidie della rete internet. Il provvedimento si pone in linea con numerosi precedenti giudiziari che hanno sentenziato l’inibitoria, per l’uno o l’altro genitore, di pubblicare sulle piattaforme sociali, foto e video di figli minori di età, così difendendo la riservatezza di coloro che non hanno ancora accesso alle reti virtuali. Il fac simile predisposto e diffuso dai magistrati di Mantova rappresenta, indubbiamente, un esempio virtuoso di giustizia che si prende cura dei più deboli, e che sembra destinato a far da pilota in altre corti.

Pubblicazione legale

Assegno di mantenimento e convivenza more uxorio.

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Con la sentenza n. 32871 del 19 dicembre 2018 la Corte di Cassazione si pronuncia in merito alle conseguenze sul diritto all'assegno di mantenimento nel caso in cui il coniuge beneficiario instauri una famiglia di fatto. Il caso: la Corte d'appello, nel decidere sull'appello proposto dal signor C.A. contro la moglie M.R., nel corso del giudizio di separazione personale dei due coniugi, revocava l'assegno di mantenimento corrisposto dal primo in favore della seconda in considerazione del fatto che risultava provata l'instaurazione di una famiglia di fatto da parte dell'appellata e dunque riteneva applicabile al caso la giurisprudenza di legittimità in tema di assegno divorzile. M.R. ricorre in Cassazione: p er la ricorrente si deve applicare il principio per cui “il diritto all'assegno di mantenimento non può essere automaticamente negato per il fatto che il suo titolare abbia intrapreso una convivenza more uxorio, influendo tale convivenza solo sulla misura dell'assegno ove si dia la prova, da parte dell'onerato, che essa influisca in melius sulle condizioni economiche dell'avente diritto”. La Suprema Corte rigetta il ricorso e osserva quanto segue: a) l'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso; b) anche in tema di separazione personale dei coniugi, la convivenza stabile e continuativa, intrapresa con altra persona, è suscettibile di comportare la cessazione o l'interruzione dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento che grava sull'altro, dovendosi presumere che le disponibilità economiche di ciascuno dei conviventi "more uxorio" siano messe in comune nell'interesse del nuovo nucleo familiare. Tale principio sembra ormai stabile nella giurisprudenza della Suprema Corte, anche perché risponde a criteri di logica e buon senso. Difficilmente verrà ribaltato, a parere di chi scrive

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