Avvocato Jusi Andriuolo a Savignano sul Rubicone

Jusi Andriuolo

Avvocato esperto in Diritto di Famiglia

Informazioni generali

Avvocato cassazionista, diplomata al Liceo Classico “Giulio Cesare” e laureata in giurisprudenza con una tesi in materia di famiglia. Da allora ha sempre rivolto costante attenzione a questa materia non tralasciando la specializzazione e il continuo aggiornamento. Dal 1998 frequenta annualmente la scuola teorico pratica di specializzazione in Diritto Familiare Minorile organizzata da Cesdif. Ha frequentato circa settanta corsi di aggiornamento.

Esperienza


Diritto di famiglia

Ho sempre pensato che l’avvocato di famiglia fosse un avvocato “diverso” Una passione così forte che ti tiene dieci ore al giorno ad ascoltare e accogliere le frustrazioni, le lacrime, le ingiustizie di tanti genitori e che ti spinge a tenere il telefono sempre acceso fino a mezzanotte X aiutare veramente un nucleo familiare in fase di disgregazione è necessario che l’avvocato vada oltre all’applicazione tecnica del diritto; deve comprendere il dolore e rispettarlo Perché nel diritto di famiglia la legge deve camminare accanto alle conoscenze della psicologia per far fronte a rabbia, abbandono, dolorem paura per sé e per i figli


Unioni civili

'Avvocato Jusi Andriuolo, con studio a Savignano sul Rubicone, è un professionista altamente qualificato nel settore del diritto civile, con una particolare expertise nelle unioni civili. Grazie alla sua esperienza e aggiornamento continuo, l'Avv. Andriuolo offre consulenza e assistenza legale a coppie di fatto, aiutandole a comprendere e tutelare i propri diritti e doveri nell'ambito delle unioni civili. Il suo approccio è orientato alla risoluzione delle problematiche legate alla costituzione, alla gestione e, se necessario, alla dissoluzione di un'unione civile, con un focus sulle implicazioni patrimoniali, eredità, e i diritti d


Separazione

Lo studio legale si impegna con competenza a fornire al cliente un’esaustiva comprensione della distinzione tra separazione consensuale e separazione giudiziale, affrontando in modo dettagliato i diversi risvolti psicologici, le conseguenze legali e gli aspetti finanziari associati a ciascuna opzione. La separazione consensuale è caratterizzata dalla volontà condivisa dei coniugi di separarsi senza coinvolgere il tribunale. Questo approccio solitamente comporta una risoluzione più rapida e meno costosa della questione, consentendo alle parti di mantenere un maggiore controllo sulle decisioni prese e di preservare un rapporto più am


Altre categorie

Divorzio, Diritto civile, Eredità e successioni, Matrimonio, Affidamento.



Credenziali

Pubblicazione legale

Adozione da parte dei single

Studio Legale Psicologico

La recente sentenza della Corte di Cassazione di qualche giorno fa, che ha riconosciuto la possibilità per i single di adottare un minore in casi specifici, segna un’importante evoluzione nell’ambito del diritto di famiglia, in particolare in materia di adozione. Tale pronuncia, destinata ad incidere significativamente sulla prassi giurisprudenziale e sull’interpretazione delle norme vigenti, affronta un tema delicato: l’interesse superiore del minore alla stabilità affettiva e alla continuità dei legami familiari, anche al di fuori del modello familiare tradizionale.

Pubblicazione legale

I nonni hanno il diritto di vedere i nipoti in caso di separazione dei genitori?

Studio Legale Psicologico

In caso di separazione o divorzio dei genitori, una delle questioni più delicate che può emergere è quella dei rapporti tra i nonni e i nipoti. Il venir meno della convivenza tra i genitori, con la conseguente riorganizzazione della vita familiare del minore, può infatti comportare un’alterazione — se non un’interruzione — dei rapporti tra il minore e gli ascendenti, soprattutto qualora vi siano conflitti tra le parti o se uno dei genitori ostacola tali relazioni.

Pubblicazione legale

L’ascolto del minore

Studio Legale Psicologico

L’ascolto del minore rappresenta un principio cardine del diritto di famiglia, con l’obiettivo di garantire la tutela dei suoi interessi nei procedimenti giudiziari che lo riguardano. L’ordinamento italiano, in conformità ai principi internazionali sanciti dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 1989 e dalla Convenzione Europea sull’Esercizio dei Diritti dei Minori del 1996, riconosce il diritto del minore a essere ascoltato nei procedimenti che incidono sulla sua vita familiare, salvo che l’ascolto risulti contrario al suo interesse. L’art. 315-bis del Codice Civile stabilisce che il minore capace di discernimento ha diritto di essere ascoltato nei procedimenti che lo riguardano. Questa disposizione trova concreta applicazione nei procedimenti di separazione e divorzio, nell’affidamento dei figli, nelle adozioni e in altre questioni di diritto di famiglia. L’ascolto non è un atto meramente formale, ma un mezzo per garantire che le decisioni giudiziarie siano prese tenendo conto delle esigenze e dei desideri del minore, sempre nel rispetto del suo superiore interesse. ascolto del minore Le Recenti sentenze confermano sempre più assiduamente che il minore non assume un ruolo decisionale, ma il suo punto di vista deve essere considerato dal giudice nella valutazione del caso concreto. La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha più volte ribadito che l’ascolto del minore non può essere omesso se non in presenza di una motivazione adeguata e fondata su ragioni di tutela del minore stesso. L’ascolto del minore deve avvenire in un ambiente idoneo, con modalità che rispettino la sua età, la sua maturità e la sua capacità di comprendere il contesto. Il Codice di Procedura Civile prevede che l’ascolto possa essere condotto direttamente dal giudice o con l’ausilio di un esperto, come uno psicologo o un assistente sociale. L’ausilio di un professionista dovrebbe garantire che il minore possa esprimersi in modo libero e sereno, senza pressioni o condizionamenti esterni. L’art. 336-bis c.p.c. stabilisce che, salvo che l’ascolto risulti manifestamente superfluo o contrario al superiore interesse del minore, il giudice deve procedere all’audizione del minore che abbia compiuto i dodici anni e, se capace di discernimento, anche di età inferiore. Tuttavia, la valutazione dell’idoneità del minore a essere ascoltato spetta al giudice, che deve considerare la maturità del minore e la natura del procedimento. L’Influenza dell’Ascolto sulle Decisioni Giudiziarie L’ascolto del minore non ha un valore vincolante, ma rappresenta un elemento di rilievo nella decisione del giudice. L’opinione del minore deve essere bilanciata con altri fattori, come il benessere psicofisico, la stabilità emotiva e il contesto familiare. Il giudice, nell’emettere la sua decisione, deve spiegare in che modo ha tenuto conto delle dichiarazioni del minore e le ragioni per cui ha eventualmente deciso di discostarsene. Conclusioni L’ascolto del minore è uno strumento essenziale per garantire che i procedimenti di diritto di famiglia siano ispirati al principio del superiore interesse del minore. Tuttavia, per essere efficace, deve essere condotto con professionalità e sensibilità, evitando che si trasformi in un’esperienza traumatica per il bambino o l’adolescente. L’assistenza di professionisti esperti e il rispetto delle garanzie processuali sono elementi imprescindibili per un ascolto realmente tutelante, che contribuisca a decisioni giuste ed equilibrate.

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Lo studio

Jusi Andriuolo
Viale Della Libertà 142
Savignano sul Rubicone (FC)

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