Quando una parte richiede con ricorso autonomo la pronuncia di divorzio ai sensi della Legge 898/70, o meglio, la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario o lo scioglimento del matrimonio (a seconda dei casi), molto spesso si imbatte su alcune argomentazioni, spesso pretestuose, della controparte convenuta in giudizio.
È assai frequente il caso dell’asserito peggioramento della situazione economica che la controparte, chiamata in causa, adduce quale motivo per richiedere una qualche forma di contributo al mantenimento personale, anche sotto forma di una tantum, che quasi sempre però si rivela una richiesta infondata in fatto ed in diritto.
Infatti è bene evidenziare che, al di là delle mere congetture, la Suprema Corte impone la dimostrazione dell’effettivo peggioramento della situazione economica da parte del coniuge richiedente, peggioramento che deve essere provato e verificatosi nel periodo intercorso tra l’omologa della Sentenza di separazione e la successiva procedura che introduce il divorzio (ex multis Cass. Sent. n.23079/2013).
In mancanza di detta, fondamentale, prova, le condizioni economiche non saranno oggetto di alcuna modifica rispetto a quelle già statuite in separazione.
Avv. Daniele Cinti
L'Avv. Daniele Cinti opera nei settori civile e penale seguendo prevalentemente controversie inerenti separazioni, divorzi e disciplina dei figli; inoltre ha maturato una esperienza pluriennale nelle amministrazioni di sostegno. Svolge assistenza e la difesa tecnica nei processi penali, dalla fase delle indagini preliminari, incluso l’eventuale svolgimento di indagini difensive e consulenze tecniche in collaborazione con esperti del settore, fino alla definizione del processo avanti alle competenti Autorità Giudiziarie. Abilitato al patrocinio a spese dello Stato nelle materie di diritto civile e diritto penale.
La mia propensione per il diritto di famiglia si esprime attraverso una numerosa casistica di separazioni, divorzi ed unioni che ho trattatto in questi anni. Ogni volta che un rapporto coniugale o di convivenza termina, consiglio sempre ai clienti di tutelare gli interessi dei figli, se ci sono, prospettando quelle soluzioni che ritengo più adatte al caso e possibilmente non conflittuali, proprio nell'interesse primario dei figli stessi.
Ho accumulato esperienza in numerose questioni inerenti la discplina delle condizioni di separazione. In particolare ho cercato di perseguire le soluzioni meno onerose e più eque per le parti, soprattutto in presenza di figli minori discplinandone l'affido condiviso.
Negli anni di esperienza in questo settore ho acquisito una notevole capacità nell'ottenere le soluzioni più veloci e favorevoli per i miei assistiti privilegiando il dialogo con le controparti. Anche la fase del divorzio va affrontata con la massima attenzione, poiché potrebbe far riaccendere vecchie questioni solo sopite con la separazione dei coniugi.
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Daniele Cinti
Corso G. Matteotti N.31
Jesi (AN)
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